Dopo Bob Dylan, mancavano loro, gli altri grandi protagonisti degli anni 60 ancora in attività, gli eterni e immortali Rolling Stones. Anche loro, come il cantautore americano, hanno concesso una canzone inedita ma a differenza di Dylan hanno anche registrato un videoclip apposito. Il brano in realtà, come hanno spiegato loro stessi, è stato registrato durante alcune sedute a Los Angeles prima del lockdown e dovrebbe far parte del loro primo disco di canzoni inedite dopo otto anni. Poi si sono chiusi in casa e hanno dato gli ultimi tocchi ed ecco Living in a ghost town, titolo quanto mai appropriato per questi tempi di isolamento da coronavurs e di città fantasma. Il video, come una sorta di occhio impazzito, riprende in modalità schizoidi le strade di Londra, Da Piccadilly Circus a Soho, da Oxford Street a Trafalgar Square. Qua e là fanno capolino altre città care agli Stones, Los Angeles, San Francisco, Mexico City. Tutte deserte. “A nessuno importa se è giorno o notte, puoi cercarmi ma non mi troverai”. Brano profetico, esprime a tempo di funk incalzante la desolazione e la disperazione che tutto il mondo sta vivendo, chiusi in celle invisibili, in attesa di un evento che ci liberi da morte. Poi esplode l’armonica di Mick Jagger: acuta, straziante, dolente, come un vecchio bluesman che stia innalzando una preghiera a Dio che scenda a liberarci dal male. Fa male, molto male questo suono, questo soffio pieno di angoscia, mette i brividi. Come con Dylan, a fronte delle notizie spazzatura, delle inutili interviste a virologi improvvisati a caccia solo di notorietà, delle menzogne dei politici che giocano sulla nostra pelle, è ancora una canzone rock a sollevarci gli spiriti, ad abbracciarci, a farci sentire meno soli. Siamo tutti sulla stessa barca e, citando l’immenso poeta della canzone Leonard Cohen, “siamo brutti, ma abbiamo la musica”. Noi, peccatori, sconfitti dalla vita, miserie umane, siamo toccati dalla Grazia di Dio: le canzoni.



I LORO COMMENTI

Così hanno commentato loro stessi la canzone. Mick Jagger: ’’Gli Stones erano in studio a registrare del nuovo materiale prima del lockdown e c’era una canzone che pensavamo avrebbe risuonato attraverso i tempi che ora stiamo vivendo. Ci abbiamo lavorato in isolamento. Ed eccola qui – s’intitola ‘Living in a Ghost Town’ – spero che vi piaccia”. Keith Richards: ”Allora, per farla breve.  Più di un anno fa a Los Angeles avevamo pensato di tenere questo brano per un nuovo album, poi è scoppiato il casino e insieme a Mick abbiamo deciso che questa canzone doveva essere lavorata adesso e così eccola qui, “Living in a Ghost Town”.  Stay safe!”. Il Batterista Charlie Watts: ”Mi è piaciuto lavorare su questa traccia. Penso rispecchi l’umore del momento e spero che le persone che l’ascoltano siano d’accordo”. E infine Ronnie Wood: “Grazie mille per tutti i messaggi di queste ultime settimane, per noi è importante che vi piaccia la musica. Abbiamo un brano nuovo di zecca per voi, speriamo vi piaccia. Ha una melodia struggente, si chiama “Living in A Ghost Town”



 

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