Paura a Livorno per l’incendio nella zona della raffineria dell’Eni. Sui social sono cominciate a circolare foto di una lunga colonna di fumo nero, visibile in tutta la città, poi è trapelata la notizia del rogo che ha attaccato alcune strutture dell’ex Stanic a Stagno che si trova al porto industriale, nella zona nord della città. Non ci sono feriti ed è un miracolo considerando la gravità della deflagrazione e l’incendio che è divampato. Sono state sentite distintamente alcune esplosioni, almeno un paio secondo quanto riferito da testimoni e riportato da La Nazione.



Ma le fiamme sono state spente rapidamente dai vigili del fuoco, che hanno subito avviato le operazioni di bonifica, mentre la Protezione civile ha chiesto a tutti i cittadini di tenere le finestre chiuse. Sul posto sono arrivate comunque due ambulanze della Misericordia di Livorno con medico a supporto dei vigili del fuoco, partiti subito dopo le prime telefonate di allarme, a cui si sono unite le squadre di Pisa, Lucca e Firenze. Sono ovviamente sospesi tutti i lavori nella raffineria, dove lavorano centinaia di persone tra dipendenti e ditte esterne.



INCENDIO RAFFINERIA ENI, SINDACO LIVORNO “GRANDE PAURA”

La raffineria dove è divampato l’incendio è l’ex Stanic, così conoscono a Livorno l’imponente struttura che ora è di proprietà dell’Eni. La raffineria è adiacente alla zona industriale dove ci sono molte aziende. Proprio da lì sono cominciate a circolare le foto e i video dei dipendenti. Il rogo è divampato in un impianto dove viene prodotto olio lubrificante. Era in corso una manutenzione, ma qualcosa è evidentemente andato storto ed è partita l’esplosione con conseguente incendio e colonna di fumo.

Il sindaco di Livorno Luca Salvetti si è recato alla sede dello stabilimento per seguire sul posto l’evolversi della situazione. «Abbiamo provato grande paura quando c’è stato lo scoppio. La colonna di fumo nero era impressionante», ha dichiarato a Tgcom24. Il sistema di sicurezza interno dell’Eni «è stato rapido, il rogo è stato domato e non ci segnalano feriti. All’interno però c’erano molte aziende in appalto che stanno facendo controlli su chi lavorava nella zona dell’impianto. Abbiamo detto ai cittadini di tenere chiuse le finestre per precauzione».