Lo Zoo di 105, ancora repliche: Marco Mazzoli e Paolo Noise spiegano: “Dobbiamo risolvere…”
Migliaia di appassionati erano certamente convinti che, dopo la pausa natalizia, avrebbe potuto riprendere l’appuntamento consueto con “Lo Zoo di 105”; le cose però sono andate diversamente. Il programma radiofonico avrebbe dovuto riaprire i battenti a partire dallo scorso 8 gennaio ma in realtà ad oggi sono ancora in onda repliche di puntate precedenti. Come riporta Il Fatto Quotidiano, sulla questione si sono espressi Marco Mazzoli e Paolo Noise attraverso i profili social.
“Abbiamo avuto un po’ di problemi con la nostra meravigliosa azienda. Non tanto noi che siamo in evidenza, ma il resto della squadra e, come ho scritto sulla mia pagina, noi siamo una famiglia veramente e quindi ci siamo uniti tutti per la causa e stiamo cercando di risolverla. Questo provoca uno slittamento della ripartenza della stagione”. Queste le parole di Marco Mazzoli a proposito della mancata ripresa de “Lo Zoo di 105”. L’amico e co-conduttore, Paolo Noise, ha invece aggiunto: “Noi siamo compatti e come una vera squadra ci dobbiamo muovere per risolvere i problemi…”.
Lo Zoo di 105 non va in onda: la ‘tesi’ sui presunti malumori contrattuali
Non è dunque chiaro del tutto quali siano le ragioni aziendali che stanno incidendo sullo slittamento de “Lo Zoo di 105”; non lo si evince nemmeno dalle ultime parole – riportate da Il Fatto Quotidiano – di Paolo Noise sempre nelle stories pubblicate sui social. “Noi siamo qui a lavorare, lo so che vi stiamo creando un disservizio, però se non ci facciamo rispettare adesso, non ci facciamo rispettare più. Quando tuo fratello ha bisogno, ti devi sbattere”.
Sempre il portale di informazione spiega come il sito Fm-World.it abbia argomentato a proposito di una presunta controversia per i rinnovi contrattuali. La tesi sarebbe emersa dopo la pubblicazione di una storia Instagram del conduttore, poi cancellata. “Fingiamo che ‘Lo Zoo’ sia un’azienda, una società composta da tanti liberi professionisti… Ci sono contratti annuali che devono essere rinnovati qualche mese prima e discussi per capire se i termini vanno bene, sia da una parte che dall’altra”. Nel prosieguo del video pubblicato sui social, sempre Marco Mazzoli – come riporta Il Fatto Quotidiano – avrebbe spiegato come a far “scoppiare il borde*lo” sia stato un taglio allo stipendio del 15% risalente alla pandemia e la mancata discussione dei termini contrattuali per il nuovo anno. “Si aspettavano tutti che almeno quella parte venisse reintegrata, e non lo è stata…”.