Lo zucchero porta fino a 45 malattie. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal da un gruppo di ricercatori cinesi e statunitensi, sottolinea come per non mettere a rischio la nostra salute, sarebbe consigliabile non superare i 6 cucchiaini di zucchero al giorno. Questo riguarda non solamente quello aggiunto, come ad esempio nel caffè, ma anche quello contenuto in una serie di alimenti, sia dolci che salati, oltre che nelle bevande zuccherate.
A condurre la ricerca è stata la dottoressa Yin Huang del West China Hospital dell’Università di Sichuan. Gli studiosi hanno condotto 73 metanalisi, per un totale di oltre 8.600 studi di letteratura scientifica. Alla fine è emerso come il consumo di zucchero risulti associato a 18 patologie endocrino/metaboliche come diabete, gotta, obesità, a 10 cardiovascolari, come ipertensione, ictus, infarto, a 7 tumori, come quello al fegato e alla mammella, più un’altra decina tra patologie di tipo neuropsichiatrico, epatiche, ossee e asmatiche.
Obesità e non solo: cosa comporta lo zucchero
Sarebbero dunque circa 45 le malattie che lo zucchero, se consumato eccessivamente, può portare. Contano non solo i cucchiaini che vengono messi nel caffè, ma anche gli snack, le bibite gassate e tanti alimenti che siamo portati a pensare che non contengano zucchero e invece ne hanno in quantità. Chi consuma più zucchero tende a pesare di più, ad accumulare più grasso “ectopico” dunque anche a livello di fegato e muscoli, determinando il loro cattivo funzionamento.
Come suggeriscono alcune ricerche, 25 grammi di consumo di fruttosio al giorno aumentano il rischio di incorrere in un tumore del pancreas del 22%. Un eccesso di zucchero, dunque, è particolarmente dannoso: il consumo dovrebbe essere minore a 25 grammi al giorno, dunque 6 cucchiaini. Bisognerebbe limitare inoltre il consumo di bevande zuccherate e controllare i prodotti salati che mangiamo, che possono contenere sostanze dolcificanti. Anche l’OMS consiglia di contenere il consumo di zucchero entro il 10% delle calorie giornaliere.