Intervistato da Forbes, Lobotka ha raccontato come ha vissuto il giorno dello scudetto vinto con il Napoli, sul campo dell’Udinese: “I festeggiamenti sono stati bellissimi, è difficile descriverli a parole. I napoletani sono noti per il fatto che per loro il calcio è tutto. È stato fantastico, abbiamo apprezzato tutti l’atmosfera. Almeno mi hanno lasciato la biancheria intima. Dopo la vittoria contro l’Udinese i tifosi sono entrati in campo, ci hanno portato via tutto, mi hanno lasciato solo la biancheria intima. Uno teneva una scarpa, l’altro l’altra. Io dico: te le regalo, non c’è problema! Mi hanno quasi strappato le gambe, hanno preso tutto, i parastinchi, la maglia. Dopo tre giorni avevo un’altra partita e ho pensato che non avrei avuto niente con cui giocare! Un’euforia così primordiale”.



Come il popolo napoletano, anche la città di Napoli non ha compromessi o vie di mezzo: è pura, dura e a tratti contraddittoria. Lobotka ha rivelato: “Devo ancora abituarmi al modo in cui guidano lì. Napoli o ti piace o non ti piace, non c’è via di mezzo. C’è più sterrato, il traffico non è l’ideale ma, in compenso, mi piace la mentalità: sono amichevoli, modesti. C’è del cibo eccellente, cosa posso fare? Hai Capri, le isole, il mare. Quando ci si incontra alle cinque bisogna chiedere se è l’ora normale o l’ora napoletana. Non hanno fretta, non sono stressati. Solo al volante. Ma da come guidano, non ho visto un incidente stradale grave lì. Gli viene insegnato così, a loro non si applicano le regole come dare la precedenza a destra: va chi arriva prima”.



Lobotka: “Ho una squadra in Slovacchia”

Sulle valutazioni di mercato, Lobotka ha le idee chiare. A Forbes ha rivelato: “Io mi valuterei cinque milioni ma De Laurentiis mi inseguirebbe. Ovviamente ha un’opinione diversa al riguardo. Il mercato è semplicemente così: i giocatori vengono venduti per 120 milioni, che, secondo me, sono già somme terribilmente elevate per un calciatore. Non riesco a capire le somme enormi“.

Non solo calcio nella vita del centrocampista, che ha anche altre passioni: “Investo circa il 15, 20 per cento del mio reddito in fondi di investimento per rendere il denaro redditizio, è anche la mia “pensione” dopo la mia carriera calcistica. Ne investo una parte in immobili in Slovacchia e all’estero, in Spagna, alle Isole Canarie”. Immobili ma anche pallone: “Ho investito anche nel calcio, in un club di Podbrezová, che milita nella massima serie slovacca. Conoscevo già Vladimír Soták, presidente del club e comproprietario del club, nonché il direttore generale del club Mir Poliacek. Mi hanno convinto con la loro strategia, la filosofia, con quale allenatore e come vogliono giocare e dove muoversi nel calcio“.