Un disegno di legge in difesa di alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie che hanno fatto la storia dell’ospitalità italiana. A presentarlo è il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, primo firmatario della misura che riconosce – per la prima volta nella storia recente – un piano di sostegno a tutela e valorizzazione dei locali storici italiani, da realizzare attraverso un fondo di 150 milioni di euro in tre anni, istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. I beneficiari saranno le attività commerciali, gli esercizi pubblici, le imprese artigiane e gli esercizi alberghieri che abbiano svolto l’attività da almeno 70 anni, mantenuto arredi e ambienti originali, connotati da particolare interesse storico, culturale o artistico e legati alle tradizioni locali. Le stesse prerogative d’ingresso utilizzate peraltro dall’Associazione locali storici italiani, che oggi conta 200 soci-avamposto dell’ospitalità italiana in tutto lo Stivale, sopravvissuti alle guerre mondiali, alle crisi economiche e alle catastrofi naturali e oggi sempre più provati prima dalla pandemia – che ha svuotato le città d’arte – e poi dalla crisi energetica e dall’aumento dei costi delle materie prime.
L’Associazione stima che siano circa 300 i locali storici italiani che rispondono ai requisiti previsti dal disegno di legge per poter essere censiti e accedere quindi alle risorse, che i singoli Comuni possono decidere di destinare a contributi per l’affitto o per il restauro, nonché a riduzioni o esenzioni dalle imposte. Qualche esempio? Si va dal Caffè Greco di Roma, con il tavolino fisso di Giorgio de Chirico, al Ristorante la Bersagliera di Napoli, frequentato da Totò per gli spaghetti, dal Ristorante Zeffirino di Genova, amato da Frank Sinatra per il suo pesto, al Ristorante Casa del Brodo “dal Dottore” di Palermo, passando per l’Hotel Bernini Palace di Firenze, l’Antica Locanda Mincio a Valeggio sul Mincio (VR), dove sostò Napoleone nel 1796, il Caffè Fiorio di Torino, passato alla storia per aver lanciato, sfidando il buon costume, lo scandaloso cono gelato da passeggio, fino al Caffè Paszkowski, nel capoluogo fiorentino, dove si tenne il primo caffè-concerto con un’orchestra interamente al femminile, capace di innervosire il ministero della Cultura Popolare fascista con i primi foxtrot americani, allora banditi.
“I locali storici rappresentano veri e propri beni culturali da sostenere e difendere – afferma Centinaio – in quanto esprimono la storia, l’arte e le tradizioni dei territori locali. Ma non si tratta di semplici ‘fotografie del passato’. Al contrario, sono vivi promotori di attività produttive, commerciali e ricettive, che rappresentano anche un importante attrattore turistico. Oggi molti di loro vivono una condizione di grande difficoltà, non solo per la pandemia e per l’aumento dei costi, ma anche per la concorrenza dei grandi gruppi multinazionali che occupano i centri storici, costringendo molte attività a chiudere e trasformando l’immagine delle nostre piccole e grandi città. Con questo disegno di legge, vogliamo quindi aiutare i locali storici a sopravvivere e a mantenere la loro specificità come identità culturale collettiva, ispirandoci alle convenzioni Unesco che tutelano il patrimonio culturale immateriale”.
Il Ddl promette, insomma, di rappresentare una tappa importante per questi locali. “Il testo che abbiamo contribuito a realizzare – conferma il presidente dell’Associazione locali storici d’Italia, Enrico Magenes – segna senz’altro una svolta per le prospettive di autentiche icone dell’italianità, sempre più vessate da costi insostenibili, depresse dallo smart working e dai surplus di costi di gestione. I nostri locali storici hanno in media oltre 150 anni di storia ciascuno, per un totale di circa 40 mila anni di storia e rappresentano un inestimabile valore identitario. Icone del Made in Italy nel mondo, rimangono ancora una discriminante fondamentale nella scelta del luogo di soggiorno da parte di un turismo internazionale di alto profilo, in grado di apprezzarne non solo lo stile e la qualità dell’accoglienza, ma anche la storia, gli aneddoti e l’arte. Ringraziamo dunque il senatore Centinaio per questa iniziativa di grande civiltà”.
Il progetto di legge prevede il censimento e l’istituzione dell’elenco regionale dei locali storici, mentre il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) avrà il compito di provvedere all’aggiornamento dell’elenco nazionale. Di concerto con il ministero della Cultura e previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, il Mimit stabilirà anche i criteri e le modalità di ripartizione del fondo.
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