Il prof. Franco Locatelli ospite a L’Aria che tira ha parlato delle proteste No Green Pass e No Vax di questi giorni: “Le parole che ha usato il premier lo scorso fine settimana hanno riassunto sinteticamente ma in maniera straordinariamente efficace il messaggio fondamentale: aderire alla campagna vaccinale significa tutelare se stessi e gli altri perché li si può contagiare ma anche perché così si riduce la pressione sul sistema sanitario per tutte le altre attività ordinarie. I vaccini sono l’unico modo per uscire da questa situazione, non a caso a dispetto dell’aumento della circolazione virale abbiamo un numero di decessi che per quanto dolorosi sono significativamente più contenuti: solo i vaccini ci proteggono dallo sviluppo di patologia grave o addirittura fatale“. E sul vaccino obbligatorio per alcune categorie? Il numero uno del Consiglio Superiore di Sanità ha spiegato: “Partiamo da quello che è stato lo storico: lei ricorderà che io sono stato largamente a favore dell’obbligatorietà per il personale sanitario, un prerequisito indispensabile perché chi si rivolge al personale sanitario deve avere una sicurezza che è stato fatto il massimo per evitare il rischio di infettarsi. Sulla scuola io credo che gli insegnanti per il ruolo che svolgono e in generale tutto il personale scolastico abbia una sensibilità su questo tema nelle sue corde. Sarebbe davvero sorprendente che chi ha un ruolo educativo-formativo non dia anche nei comportamenti personali un messaggio molto forte a favore delle vaccinazioni. Se poi si deve arrivare ad una scelta simile a quella adottata per il personale sanitario è chiaro che tutto questo ha delle implicazioni forti di tipo politico e sociale che spettano a chi ha il compito di prendere queste scelte“.



PROF LOCATELLI: “CLASSI DI NON VACCINATI? SCELTA FORTE”

Franco Locatelli ha parlato anche dell’opportunità dei vaccini per gli studenti minorenni: “Dubbi scientificamente poco solidi e poco comprensibili. In Italia 27 ragazzi tra gli 0 e i 18 anni purtroppo hanno perso la vita per Covid-19 e 300 circa hanno sviluppato quella patologia che si chiama Sindrome multinfiammatoria sistemica che li ha condotti in una larga proporzione addirittura ad essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva con dei tempi di permanenza non banali e gli effetti sul lungo termine sono certamente ancora tutti da definire. C’è già un solido razionale per promuovere la vaccinazione anche nella fascia adolescenziale 12-18 anni. Vaccinarsi vuol dire anche garantire a questi ragazzi una loro socialità, le migliori condizioni per una presenza continuativa nella scuola in presenza. E ha poco senso lamentarci per i Test Invalsi se poi non facciamo di tutto per promuovere l’attività didattica. Bambini non vaccinati pericolosi per la prosecuzione dell’attività scolastica al punto da pensare a classi di vaccinati e non vaccinati? Anche questa è una scelta molto forte. Io credo che non esistano le condizioni al momento per arrivarci. Però rispetto a questi alunni: se hanno per caso come compagno chi ha ricevuto un trapianto di organo solido o soffre di una patologia tumorale, vaccinarsi significa proteggerlo. E anche la classe insegnante del Paese rientra in una fascia in cui il tasso di letalità è tutto tranne che trascurabile“. Si parla poi del Green Pass: sarà esteso anche ai mezzi pubblici e luoghi di lavoro? “Credo sia un’ipotesi non escludibile, iniziamo a vedere ora l’effetto di queste prime scelte. Abbiamo già registrato come l’adozione del Green Pass abbia incentivato le vaccinazioni“.

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