Il professore Franco Locatelli, numero uno del Css, il Consiglio Superiore di Sanità, nonché coordinatore del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, ha parlato stamane in collegamento con il programma di Rai Tre, Agorà: “Il bilancio credo che sia positivo – le parole in merito ai dati attuali del contagio – il numero di nuovi contagiati cala ogni giorno, il rapporto fra tamponi positivi e quelli effettuati ieri è stato sotto il 3%, la pressione sui sistema sanitari è in calo, siamo a circa 2.000 letti in terapia intensiva a fronte dei 3.700 del 6 di aprile, quindi da questo punto di vista pochi dubbi che la situazione stia migliorando. Si vedono gli effetti delle misure adottate per mitigare la diffusione del nuovo coronavirus. Tutti questi risultati positivi non ci devono far deflettere dal senso di responsabilità ma devono essere un’incentivazione in più anche per proseguire in maniera efficace con le vaccinazioni”. Sul coprifuoco Locatelli fa chiaramente capire come il termine delle ore 22:00 possa essere posticipato: “La scelta del coprifuoco spetta alla politica e premesso che i numeri di venerdì serviranno certamente per prendere decisioni compiute, credo che ci stia un margine di slittamento, poi se sarà alle 23 o alle 24 sceglierà il governo”.
Sulla riapertura dei centri commerciali nel weekend, invece: “Scelte che spettano al governo, più riusciamo a mantenere sotto controllo situazione più esistono margini per considerare riaperture”. Per la classificazione a colori delle regioni dovrebbe essere prese in considerazione a breve un nuovo parametro, non più il classico Indice Rt ma quello ospedaliero: “In una situazione come quella di adesso fornisce un’indicazione chiave circa la pressione sui servizi sanitari, è un qualcosa di cui per altro in ambito di Cts si sta discutendo da qualche settimana ed è un parametro che può essere affiancato a quelli esistenti”. Sulle vaccinazioni: “Il principio deve essere quello di vaccinare il più possibile nel minor tempo, sbilanciarsi sui numeri rischia di creare aspettative che se non raggiunte creando sconcerto. Viaggiare sui ritmi attuali è un passo importante, l’Italia è nella top 10 al mondo per numero di dosi somministrate. Fra maggio e giugno avremo 26 milioni di dosi di vaccini rna e avremo circa 8 milioni di dosi di Johnson & Johnson e più di 6 milioni di AstraZeneca”.
LOCATELLI: “SI ALLE VACCINAZIONI AI GIOVANI”
Locatelli si dice d’accordo sulla vaccinazione dei giovani: “La fascia pediatrica è stata largamente risparmiata da casi gravi se non fatali però qualche caso raro c’è stato e per una famiglia conta quel singolo caso, questo basta e avanza a sottolineare l’importanza dei vaccini ai giovani. E’ chiaro che vaccinando anche questa fascia si ridurrà la circolazione del virus”. Sul richiamo, invece: “L’intervallo fra prima e seconda somministrazione prolungata ai 42 giorni non inficia minimamente l’efficacia e ci permette di riuscire a somministrate molto più dose di vaccino. Chi lavora nell’industria ha un atteggiamento molto protettivi verso gli studi condotti, ma gli studi della vita reale hanno esattamente indicato quello che le dicevo. Dobbiamo prolungare per quanto è possibile l’intervallo fra le due somministrazioni – ha aggiunto – senza inficiare l’efficacia delle vaccinazioni, quindi 42 giorni per i vaccini rna e 12 settimane per i vaccini a vettore adenovirale, questi sono intervalli di tempo che ci permettono efficacia, anzi per gli ultimi vaccini migliorano efficacia e immunizzazione”.
Sull’uso della mascherina: “Il Cdc sottolinea la possibilità di toglierla con il 50% di vaccinazioni ma nel contempo sottolinea che è meglio attenersi ad indossare mascherine per soggetti gravi, continuiamo così e andiamo avanti in maniera progressiva”. Infine, sul tornare ad abbracciarci: “Quando avremo percentuali più alte delle già buone che abbiamo oggi e quando avremo una circolazione virale più ridotta”.