Franco Locatelli, oncoematologo presso il Bambin Gesù di Roma e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ex coordinatore del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, invita a continuare la campagna di vaccinazione anti covid, soprattutto per gli over 60, tipicamente l’età più a rischio: “Oltre ai fragili, chi ha dai 60 anni in su. Da quell’età c’è un maggiore rischio di sviluppare una malattia grave”. Ne ha parlato quest’oggi in un’intervista rilasciata ai microfoni del quotidiano Repubblica, in cui Franco Locatelli, nonostante il covid si stia endemizzando invita le persone a mantenere la guardia altissima: “attenti a non sottovalutare questa fase: il virus può continuare a fare male”. Ma a cosa si deve questa nuova ondata estiva? Principalmente a due fattori: “Abbiamo delle varianti con indici di contagiosità altissimi, a livello del morbillo, come Omicron Ba4 e Ba5 che oggi rappresentano già abbondantemente più del 50% dei ceppi virali identificati nel Paese. Il secondo fattore nasce dall’abbandono di gran parte delle misure non farmacologiche di contenimento”.

Tornando sulla campagna vaccinale, Locatelli ha volto lo sguardo a settembre quando si renderanno disponibili i vaccini bivalenti, basati sul virus di Wuhan e su Omicron 1: “Ci sono solidi dati che dimostrano come il titolo anticorpale, con i vaccini bivalenti che includono la variante Ba1, dia maggiore protezione anche contro Omicron Ba4 e Ba5. Non dimentichiamo, inoltre, che i vaccini usati finora hanno dato una protezione eccellente da malattia grave e morte. I bivalenti con Omicron Ba1 saranno disponibili ad agosto, mentre eventuali vaccini bivalenti contenenti l’Rna di Omicron Ba4 o Ba5 non sarebbero pronti prima di novembre-dicembre. Non facciamo l’errore di rincorrere ossessivamente l’ultima variante: i vaccini, tradizionali o bivalenti con Ba1, saranno comunque efficaci”.

LOCATELLI: “MASCHERINE? DEVE ENTRARE IN GIOCO LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE”

In ogni caso Locatelli si dice contrario alla reintroduzione di obblighi precedenti, tra cui l’uso delle mascherine al chiuso in quanto “deve entrare in gioco la responsabilità individuale” e i dispositivi di protezione individuale “vanno usati quando ci sono rischi di contagio”.

Chiusura dedicata alla possibilità che i positivi asintomatici non vadano più in isolamento: “Grazie alle vaccinazioni, ma anche ad una minor capacità di Omicron di infettare le cellule degli alveoli polmonari, le manifestazioni cliniche sono meno gravi. Questo però, ha proseguito non significa che non ci possa essere un numero rilevante di ricoveri, che non a caso adesso sono saliti sopra i 5.000, oltre a un certo numero di morti. Siamo a più di 30 mila decessi dall’inizio dell’anno. Dunque i contagiati devono rimanere a casa, anche perché è evidente che i numeri sono sottostimanti. Tantissimi positivi fanno il test da soli e non entrano nei numeri ufficiali”.