«La situazione europea è critica, ma l’Italia si distingue in maniera netta». A scattare la fotografia della situazione epidemica è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts). «Noi non dobbiamo sottovalutare nessun segnale di allerta, ma neppure sfociare nell’allarmismo. La situazione epidemica in Italia, così come quella in Spagna e Portogallo, è la migliore d’Europa», ha proseguito Locatelli a Mezz’ora in più. Ma la situazione in Italia è favorevole per delle ragioni precise: «È frutto di un lavoro importante fatto con le vaccinazioni, non abbandonando le mascherine e col contributo del green pass». Per quanto riguarda invece il Natale: «Mancano ancora tanti giorni, quindi è difficile fare una previsione. Sicuramente sarà connotato da maggior socialità rispetto a quello dell’anno scorso».
Ma Franco Locatelli ha parlato anche delle terze dosi: «In settimana ci sarà una riflessione coordinata dal ministro della Salute: sulla terza dose se abbassare e fino a che soglia l’estensione. Considerando che gli under 60 sono stati vaccinati intorno a giugno, prima di dicembre comunque non sarebbero eleggibili per la dose booster». Ma ha anche precisato che il calo di efficacia riguardo il contagio, perché resta alta contro il rischio di morte e ospedalizzazione.
VACCINO AI BAMBINI, NO VAX E LOCKDOWN…
Franco Locatelli ritiene che non ci siano ragioni per non includere i bambini nella campagna vaccinale, quando saranno approvati dalle agenzie regolatorie. «Non vedo perché non offrire i vaccini ai bambini tra 5 e 11 anni. Negli Stati Uniti accade già. Seppur raramente, anche i bambini sviluppano forme gravi o persistenti di Covid, quindi dobbiamo tutelarli. È un valore aggiunto il fatto che ciò possa servire a limitare la circolazione del virus». Critico invece sulle manifestazioni di no green pass e no vax: «Trovo difficilmente comprensibili le manifestazioni, al limite dell’ingiustificabile. Quel che si è fatto è cercare di offrire le migliori condizioni di protezione». Ma a Mezz’ora in più ha commentato anche le parole di Peter Doshi su Pfizer: «Non mi sento di acconsentire con quel che è stato detto. Il dimensionamento campionario degli studi è stato fatto nella maniera più adeguata per riscontrare eventuali segnali di allerta sul profilo di sicurezza e per avere evidenza dell’efficacia. Avevamo anche bisogno di ottenere l’approvazione in tempi tali da consentirci di ridurre quel carico sui servizi sanitari e quel risparmio di vite umane».
Franco Locatelli esclude l’ipotesi del lockdown per non vaccinati: «La praticabilità in termini operativi e per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali è alquanto problematica. Non credo sia una soluzione proponibile. Ha un razionale medico, ma per le ragioni che le ho citato non è considerabile». E ha escluso che si stia valutando l’ipotesi di una legge per prolungare lo stato di emergenza, visto che scadrà a gennaio. Sui farmaci è altrettanto chiaro: «Non sostituiscono i farmaci».