Prima l’incendio provocato al portone della sede romana dell’Istituto Superiore di Sanità, poi le minacce ai membri del Comitato Tecnico Scientifico e al Ministro della Salute Roberto Speranza, infine le bombe molotov in un centro vaccinale di Brescia: secondo il coordinatore Cts e presidente del Consiglio Superiore di Sanità prof. Franco Locatelli non nasconde la preoccupazione e nell’intervista al Messaggero parla addirittura di “disegno eversivo“ dietro gli ultimi atti intimidatori degli scorsi giorni.
«Hanno dato fuoco al portone dell’Istituto superiore di sanità, dove ci sono persone che fanno semplicemente il loro lavoro. Ora la molotov in un centro vaccinale di una città che ha molto sofferto come Brescia. Bene fa la procura a indagare, bisogna capire se c’è un disegno eversivo»; secondo il luminare dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, è comprensibile la stanchezza degli italiani per le restrizioni su scuole, attività commerciali, bar e ristoranti ma «sono assurdi e privi di ogni logica gli attacchi a una struttura che contribuisce a risolvere la situazione».
LOCKDOWN E CLIMA DI TENSIONE
Il clima di tensione delle ultime settimane può tra l’altro essere solo un “anticipo” di quanto potrà succedere quando a fine giugno verrà tolto il velo dal blocco licenziamenti: anche per questo il coordinatore Cts nominato dal Governo Draghi parla di possibile «disegno eversivo. lo deve accertare la procura, è giusto che lo faccia. Di certo merita il massimo dell’esecrazione, la più dura condanna e le più ferme misure punitive». Minacce e intimidazioni non sono giunte solo al Ministro della Sanità ma anche a Locatelli e altri membri del Cts, «Intimidazioni via mail sono arrivate anche a me. Ma penso soprattutto alle minacce al ministro Roberto Speranza, inconcepibili perché sono stati chiamati in causa anche i familiari».
In un anno si è passati – argomenta ancora il professore – da una posizione di sostanziale solidarietà e afflato nazionalistico della scorsa primavera all’attuale «odio, rancore e aggressione»: tutto ciò tramite segnali ingiustificabili, ribadisce Locatelli, «Chi ha responsabilità, di ogni livello, anche politico, dovrebbe trarre insegnamento da episodi come questi per richiamarsi a temperanza e sobrietà nelle affermazioni».