Proprio come il ministro della Salute Roberto Speranza, anche il professor Franco Locatelli oggi ha evidenziato che «ci sono segnali relativi ad una netta decelerazione» dell’epidemia, quindi «nei prossimi giorni potremmo aspettarci una riduzione nel numero dei casi». Il presidente del Consiglio superiore di sanità, nonché coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha analizzato il quadro dell’epidemia Covid in Italia a Che tempo che fa. «Nell’ultima settimana l’incremento è stato significativamente inferiore rispetto alla settimana precedente, negli ultimi 4 giorni il numero dei contagiati è costantemente sotto i 200mila».



Se si fa un paragone tra questa domenica e la precedente, si nota che sono stati registrati 6mila casi in meno. Ma la variante Omicron domina la scena, pur causando una malattia più lieve, che rende più ottimisti: «Dati in laboratorio e in modelli documentano una riduzione della capacità di legarsi alle cellule degli alveoli polmonari». Però non possiamo permetterci di «pensare che questa variante non possa provocare una patologia grave», perché sarebbe un grave errore per Franco Locatelli.



“QUARTA DOSE? PRIMA SERVONO STUDI”

«In paesi dove si è manifestata prima che in Italia ci sono evidenze relative ad una quota di infettati che perde la vita. Non diciamo che è un raffreddore, non banalizziamo», ha aggiunto il professor Franco Locatelli a Che tempo che fa. Quindi, ha evidenziato l’importanza del vaccino: «Un non vaccinato, rispetto a chi ha ricevuto la dose booster, ha un rischio quasi 30 volte superiore di finire in terapia intensiva. Sopra gli 80 anni, questo rischia arriva a 70 volte». Visto che in Israele è partita la somministrazione della quarta dose, Locatelli è stato sollecitato sul tema: «I dati dal Regno Unito ci dicono che a più di 10 settimane dalla dose booster la protezione rimane ampiamente vicina al 90%. Solo indagini ben condotte ci diranno se ci sarà necessità». Dunque, non darebbe così per scontato un booster ogni quattro mesi: «Semmai il discorso sulla quarta dose potrebbe riguardare i fragili». Risponde invece «assolutamente sì» quando gli viene chiesto se avrebbe senso un vaccino specifico contro la variante Omicron.



“SISTEMA COLORI? RICONSIDERAZIONE POSSIBILE”

Come il ministro Roberto Speranza, anche il professor Franco Locatelli si è mostrato prudente sulla questione test fai da te: «Esplorare strategie di tracing, ma nell’ambito di sperimentazioni ben controllate», questa l’indicazione in merito anche a quanto sta accadendo in Emilia Romagna. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) a Che tempo che fa si è invece mostrato più propenso a rivedere il sistema delle colorazioni delle regioni, «elaborato dal ministero della Salute in accordo con le Regioni in un’epoca diversa». A proposito, dunque, delle richieste delle regioni, «che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose», ha precisato lo scienziato. Infine, ha voluto ricordare che «esiste comunque un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici, che devono essere tenuti separati, e non facciamo l’errore di pensare che gli asintomatici non possano contagiare, soprattutto all’inizio, nei primi giorni dopo l’infezione».