Alessandra Localetti, ministro per la disabilità, è intervenuta nel corso della diretta radio del programma di Rai Radio 1 Giù la maschera, dove ha parlato delle future azioni che il governo e il suo ministero, voluto fortemente dal leader della Lega Matteo Salvini, hanno in programma nell’immediato futuro a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Infatti, molto spesso chi vive in queste situazioni lamenta una generale scarsità dei sussidi erogati, oltre che l’eccessiva burocrazia che rende macchinosi e tediosi tutti i percorsi connessi.



“Stiamo lavorando”, sottolinea immediatamente il ministro Locatelli, “seriamente sul tema del durante e dopo di noi, sul riconoscimento dei caregiver familiari e sul progetto di vita“. Parlando del primo tema, sottolinea che “sta già lavorando da maggio un tavolo che proporrà una modifica della norma 112 del 2016, che parte proprio dal presupposto del progetto di vita per accompagnare la vita adulta delle persone con disabilità”. Tuttavia, le famiglie sono sempre più preoccupate anche del durante perché sul territorio, spiega Locatelli, mancano “percorsi di formazione adeguati, mirati, specifici, soprattutto per i disturbi dello spettro autistico”. Infine, “l’accompagnamento alla vita adulta significa capire come muoversi nell’ambiente, andare a fare la spesa, essere autonomi”.



Locatelli: “L’inclusione scolastica e lavorativa sono carenti”

“Dobbiamo migliorare le nostre norme” a favore delle persone con disabilità, sintetizza il ministro Locatelli, “soprattutto sull’inclusione scolastica e su quella lavorativa” ragione per cui “io sto portando avanti questi decreti attuativi per la legge delega 227 del 21, che cambieranno anche il modo di vivere la disabilità in Italia” e che lavoreranno soprattutto sulla “valutazione dell’invalidità civile, dove passeremo dalla rigidità di tabelle percentuali, a una valutazione che deve essere più qualitativa” ma anche su una generale “semplificazione del percorso burocratico per ottenere l’invalidità”.



A livello di aiuti economici, invece, sostiene la ministra Locatelli, “le risorse non sono mai abbastanza” anche in virtù “della differenza territoriale. Io credo che attraverso l’altro decreto attuativo, che è quello sul progetto di vita, potremo superare anche queste differenze territoriali e soprattutto superare le estreme frammentazioni che ci sono nell’andare a cercare la misura giusta, la richiesta in comune, la richiesta alle ASL, e dover mettere insieme tutto quello che serve per garantire alle persone con disabilità e alle loro famiglie una certa dignità e un accompagnamento tra i servizi e l’assistenza che non deve essere mai intesa solo come cura sanitaria”. Il progetto di vita, infatti, spiega Locatelli, ha l’obiettivo “di migliorare la qualità delle vite delle persone e tenere insieme anche quella dimensione sociale” fondamentale.

“A sostengo delle disabilità serve anche un adeguamento pensionistico”

Al fine di migliorare l’azione del governo a sostegno della disabilità, spiega ancora Locatelli, il PNRR stanzierà 11,17 miliardi di euro che in parte affluiranno anche in questo ambito. Ritiene, però, centrale anche “una riflessione per il futuro al momento in cui faremo la riforma delle pensioni” ed ipotizza, per esempio, “che ci sia anche un adeguamento delle pensioni di invalidità civile, soprattutto per gli invalidi parziali, perché c’è stato un adeguamento negli anni scorsi per chi ha l’invalidità al 100%”.

Analizzando, poi, le semplificazioni e le nuove regole previste per il 2023, il ministro Locatelli sottolinea che “noi stiamo attuando questo passaggio della legge delega sulle disabilità che chiede un accertatore unico in materia di invalidità civile. Poi ci sarà anche un’ulteriore semplificazione che è quella dell’avvio delle procedure per la richiesta di invalidità, che adesso nonostante una diagnosi certificata, costringe le famiglie a fare un’ulteriore richiesta di avviamento delle procedure”. Infine, il ministro Locatelli ha parlato anche delle barriere architettoniche, contro le quali “sicuramente la tecnologia ci può aiutare, ma serve anche quel salto di qualità mentale di ogni persona”, e del tema dei disagi psicologici, per i quali “le associazioni che si occupano di tempo ricreativo, di sport, teatro, possano davvero dare un supporto prezioso anche un po’ per accompagnare e prevenire tanti fenomeni” tragici.