Il professor Franco Locatelli, numero uno del Consiglio superiore di sanità, fra i massimi esperti della pandemia di coronavirus in corso, commenta il recente evolversi della curva epidemiologica in maniera ottimistica, invitando comunque alla calma e alla prudenza: «La situazione non è critica ed è sotto controllo – le sue parole al Corriere della Sera – non smetteremo mai di ricordare in modo ossessivo che i comportamenti virtuosi individuali sono fondamentali. Panico e terrore non hanno senso in questa fase anche se dobbiamo ascoltare i campanelli di allarme». Locatelli non parla di allarme ma di allerta, soprattutto in riferimento all’indice di Rt tornato a salire sopra l’1 a causa degli ultimi focolai: «Sei regioni tra le più popolose hanno un Rt superiore a 1. Un monito. Il ruolo dei servizi territoriali è cruciale perché il veloce tracciamento dei casi permette di contenere i focolai». Locatelli ha invitato ad usare la testa e la prudenza, rivolgendosi in particolare ai giovani, quelli che sembrano maggiormente “fregarsene”: «Divertitevi da responsabili. Non scambiate bicchieri, no assembramenti, indossate le mascherine dove serve, quando attorno c’è troppa gente ammassata. Fatelo per voi stessi, per gli altri e in memoria di 35.000 morti. Aiutateci a impedire al virus di ripartire».

FRANCO LOCATELLI: “TEST SIEROLOGICI? SOLO LA META’…”

Lo stato ha lanciato una massiccia campagna di test sierologici che al momento è risultata però fallimentare visto il basso numero di persone che hanno aderito: «Solo la metà dei cittadini che prevedevamo di testare hanno aderito al programma, quindi 75mila. Ne trarremo ugualmente informazioni utili per capire quanto il virus è circolato in Italia e il tasso di letalità». Resta il fatto che secondo Locatelli, la nostra nazione è quella che meglio ha reagito alla pandemia: «È la migliore in Europa – risponde senza dubbi – guardiamo cosa sta succedendo a Barcellona, colpita da 700 contagi. Una città più piccola di Roma e meno complicata dal punto di vista della densità abitativa. L’auspicio era di trovarci a metà luglio con un maggiore riduzione di casi e di essere promossi con voti alti. La piena sufficienza soddisfa».