«Il momento è di nuovo difficile». Così il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, ha esordito a Che tempo che fa parlando del nuovo Dpcm a cui sta lavorando il Governo. A tal proposito ha spiegato che «andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino ad ora». Il nuovo provvedimento però farà leva «su qualche misura come le limitazioni agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro». Il professor Franco Locatelli in collegamento con Fabio Fazio ha spiegato che nel confronto col premier Giuseppe Conte e con alcuni ministri è stato offerto un quadro della situazione nei diversi contesti regionali e del riverbero sulle strutture sanitarie italiane. «Questi elementi hanno aperto una decisione politica che spetterà al governo». In vista anche della nuova riunione con le Regioni, fissata a domattina, Locatelli ha evidenziato che «serve il dialogo tra governo centrale e autorità regionali».
LOCATELLI SU SCUOLA E COVID “RUOLO MARGINALE SU CONTAGI MA…”
«È un momento difficile, servono assoluta coesione e quello spirito nazionale che ha caratterizzato la scorsa primavera». Questo l’appello del professor Franco Locatelli a Che tempo che fa. Il presidente del Consiglio superiore di sanità ha tenuto a precisare che bisogna tener conto anche del fatto che gli effetti delle misure prese col Dpcm di domenica scorso si vedranno dal 9-10 novembre, mentre il pieno impatto dalla settimana successiva. «Per quanto riguarda le terapie intensive, non siamo ai tassi di occupazione» della scorsa primavera. Ma il membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) da Fabio Fazio ha affrontato anche il tema delicato della scuola. «Per quanto con numeri in aumento, il contributo della scuola alla valutazione fatta la scorsa settimana continuava ad essere marginale. Non più del 3,8% dei contagi potevano essere attribuiti all’ambito scolastico». D’altra parte, l’eventuale attivazione temporanea della didattica a distanza, per Locatelli, «non è un totem intangibile», anzi può essere una misura da tener presente «in situazioni di alcune realtà territoriali in cui si vuole ottenere una flessione della curva».