Il numero uno del Css, il consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, torna a parlare di covid e lo fa negli studi di Che Tempo Che Fa, su Rai Tre. Le prime parole sono state per la situazione epidemiologica attuale, tutt’altro che allarmante: “Sicuramente i numeri che abbiamo in questo momento ci indicano che la situazione epidemiologica, pur connotata ancora da circolazione virale, è sotto controllo; i dati dell’ultima settimana ci indicano in particolare che l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e nei posti di area medica è al 2% e al 10% rispettivamente e tutto questo l’abbiamo ottenuto, e va rimarcato a tinte chiarissime, grazie alle vaccinazioni”. E a proposito di vaccini, Locatelli ci tiene a sottolineare che: “In questa prospettiva, sulla più importante e prestigiosa rivista di medicina è apparsa una stima che ci indica come solo nel 2021 i vaccini hanno salvato qualcosa come 20 milioni di vite, 1/3 della popolazione del nostro paese che corrisponde a 20 milioni di vite nel mondo”.

Locatelli ha poi affrontato il tema della carenza della prescrizione degli antivirali: “Cominciamo a chiarire subito un concetto: non vi è certamente carenza di questi farmaci, e ci sono anche le indicazioni per prescriverli, perché, per esempio, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato chiara indicazione che nei soggetti connotati da fragilità per ragioni anagrafiche, sopra i sessant’anni oppure per patologia concomitante, c’è l’indicazione all’impiego degli antivirali”. E ancora: “Anche la tematica che pertiene a potenziali interazioni farmacologiche va ridimensionata: è giusto conoscerle, è giusto tenerle in considerazione, ma, di nuovo per andare sullo specifico, sono stati acquisiti qualcosa come 800.000 trattamenti di Paxlovid presenti nel paese; Molnupiravir, che è l’altro antivirale, non si connota, seppure meno efficace, anche per la problematica dell’interazione farmacologica”.

FRANCO LOCATELLI: “MONOCLONALI? FORSE C’E’ DA VINCERE UN PO’ DI RESISTENZA”

Sugli anticorpi monoclonali Locatelli ha aggiunto: “Anche qui è stata fatta un’acquisizione per evitare di andare in shortage. Probabilmente c’è da vincere ancora un po’ di resistenza da parte dei prescrittori e soprattutto non va pensato che, a dispetto delle vaccinazioni, non si possa continuare a morire di Covid, perché è importante impiegare i trattamenti che abbiamo invocato per tanto tempo e adesso che li abbiamo dovremmo largamente impiegarli”.

Chiusura dedicata al reintegro dei medici no vax, una scelta che Franco Locatelli fa chiaramente capire sia sbagliata: “Parto da un’osservazione: le vaccinazioni hanno cambiato, la storia di tante malattie infettive; ci hanno permesso di eradicare il vaiolo del 1982, non abbiamo più casi di poliomielite nel nostro paese e dal 2002 l’Italia definita un paese ‘Poliofree’. Quindi, è chiaro che le vaccinazioni sono uno strumento formidabile ed è quasi ossimorico che chi esercita una professione sanitaria non sia a favore delle vaccinazioni”.