Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico e presidente del consiglio superiore di sanità, il Css, è stato ospite nella serata di ieri del programma di Rai Tre, Che Tempo che Fa, consueto appuntamento della domenica sera sul terzo canale, condotto da Fabio Fazio. Si è parlato di covid e di vaccini, ed in particolare per il siero per i più piccoli, la fascia 5-11 anni, che in Italia verrà somministrato a partire dal prossimo 16 dicembre. “I vaccini per i bambini della fascia 5-11 anni sono sicuri – afferma senza dubbi Locatelli in diretta televisiva – il 16 dicembre si inizia a vaccinare. Credo sia un bel regalo di Natale per i bambini”.



Locatelli spiega che per favorire la somministrazione a questa fascia di età, ci saranno “percorsi dedicati all’interno degli hub vaccinali soprattutto per i più piccoli che vanno rassicurati” e per la prenotazione ci sarà un sistema “simile a quella degli adulti, sarà fondamentale il coinvolgimento di pediatri e famiglie”. E ancora: “I vaccini in età pediatrica hanno riscontri assolutamente positivi per quanto riguarda i profili di sicurezza. Non ci sono segnali di allerta. Sono stati sufficientemente testati? Assolutamente sì. Vaccinare i bambini, voglio sottolineare da pediatra, è prioritario per la loro salute. La fascia tra 6 e 11 anni è quella in cui c’è maggior crescita di contagi”.



LOCATELLI: “I BIMBI VANNO VACCINATI PER LA LORO PRESENZA A SCUOLA”

Locatelli ricorda anche i bambini andranno vaccinati per loro stessi, non tanto per le persone che gli stanno attorno e per placare la circolazione del covid: “I bambini vanno vaccinati anche per tutelare la loro presenza a scuola, la didattica in presenza è fondamentale. La maggior parte degli effetti collaterali sono riassumibili nel dolore al braccio per poche ore e un po’ di febbre. I casi di miocardite sono ancor più rari rispetto a quelli degli adolescenti che pure si risolvevano spontaneamente”.

Nessun obbligo di vaccinazione verrà comunque introdotto per questa fascia di età: “Il nostro paese ha scelto sin dall’inizio il percorso della vaccinazione facoltativa contando molto sulla persuasione e anche per la fascia pediatrica bisognerà svolgere questo lavoro. Tra i 12 e i 19 anni siamo al 75% di soggetti che hanno ricevuto almeno una dose: il paese ha dimostrato di essere sensibile alla questione”.