Il lockdown ha avuto effetti catastrofici sul tessuto sociale del Regno Unito, aumentando il divario tra i ricchi e i poveri della nazione. Sono i risultati a cui è giunto un recente sondaggio condotto dal Centro per la giustizia sociale che si è concretizzato in un rapporto, citato dall’Independent, chiamato “Two Nations: The State Of Poverty In The UK” (ovvero: “Due nazioni: lo stato della povertà nel Regno Unito”).



Secondo il rapporto, insomma, gli effetti del lockdown per il covid avrebbe avuto effetti catastrofici, al punto che il Regno Unito rischia di ricadere nella divisione in Due Nazioni che si verificò in epoca vittoriana tra la classe sociale più agiata e la sottoclasse povera. Complessivamente, dal rapporto emerge come circa 13,4 milioni di persone vivano, attualmente, in condizioni di indigenza, segnati dalla fragilità familiare, da salari stagnanti, da malattie croniche e da criminalità. Se la tendenza sociale post lockdown proseguisse, evidenzia ancora il rapporto, entro il 2030 aumenterà di oltre il 100% l’incidenza dei disturbi mentali, specialmente tra i bambini e i ragazzi inglesi.



Gli effetti del lockdown sul tessuto sociale UK

Il report, oltre ad analizzare il futuro sociale del Regno Unito, ha anche esposto i dati relativi al lockdown. Emerge, infatti, che durante i blocchi gli abusi domestici sono aumentati del 700%, mentre circa un quarto dei giovani soffre di disturbi mentali (rispetto ad un nono registrato precedentemente alla pandemia). Similmente, sono aumentate del 134% le assenze scolastiche, 1,2 milioni di cittadini in più hanno usufruito di sussidi lavorativi e l’86% in più delle persone ha chiesto aiuto contro le dipendenze.

“C’è un divario crescente tra coloro che riescono a farcela e coloro che sono rimasti sul fondo”, evidenzia il rapporto sugli effetti del lockdown, sottolineando che il 40% degli intervistati indigenti ha lamentato problemi di salute mentale (rispetto al 13% pre pandemico). Inoltre, è aumentato di quasi 500mila unità il numero di persone economicamente inattive, che ora sono in totale 2,6 milioni. Andy Cook, Ad del Centro per la giustizia sociale, ha spiegato che “la politica del lockdown ha gettato benzina sul fuoco che già esisteva nelle vite delle persone più svantaggiate”, sottolineando che “abbiamo bisogno di molto più che semplici discussioni sulla ridistribuzione finanziaria”. Il suggerimento è quello di formulare una strategia “per affrontare le cause profonde della povertà, dell’istruzione, del lavoro, del debito, della dipendenza e della famiglia”.