L’impennata di casi positivi e ricoveri degli ultimi giorni ha riacceso l’emergenza Covid-19 in Italia, Maria Rita Gismondo ha le idee chiare. Come vi abbiamo raccontato, nelle ultime ore è “tornata di moda” l’ipotesi lockdown, così da favorire l’accelerata nella campagna vaccinale, ma la direttrice del laboratorio Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all’ospedale Sacco di Milano ha espresso grandi perplessità ai microfoni di Adnkronos.



«Alla luce dei risultati di un anno di restrizioni, che sicuramente hanno abbassato la pressione sugli ospedali senza tuttavia riuscire a evitare purtroppo quasi 100mila vittime malgrado tutto, dobbiamo interrogarci su quale possa essere uno schema nuovo per dare una svolta», le parole della Gismondo interpellata dall’agenzia di stampa.



GISMONDO: “SERVE UNO SCHEMA NUOVO”

No, dunque, a una nuova chiusura totale per Maria Rita Gismondo, che ha poi ribadito l’importanza della campagna vaccinale. La svolta è rappresentata proprio dal vaccino anti-Covid, ma l’esperta ha messo in risalto che al momento non ci sono le basi per un’accelerata: «Non solo per i vaccini che non arrivano, ma anche perché non ce la facciamo a vaccinare con un ritmo incessante, visto che il 30% delle dosi sono ancora non utilizzate». La Gismondo ha ammesso di non avere soluzioni in tasca per affrontare l’emergenza Covid-19, ma ha confermato che a suo avviso gli schemi finora utilizzati non sono stati sufficienti ed efficaci: «Ci sono degli studi che si stanno pubblicando anche su riviste come ‘Science’ o ‘Bmj’, con valutazioni scientifiche su possibili scenari. Dovremmo prenderli tutti in considerazione e interrogarci».

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