Sarebbe già tutto pronto per un nuovo lockdown totale in Inghilterra. Il ministro della salute Matt Hancock non lo ha affatto escluso, e intervenendo alla Bbc ha parlato di “ultima linea di difesa”, e aggiungendo come il suo paese si trovi in una “situazione molto grave”. Allo stato attuale vi sono dei blocchi “spot” nel nord del paese, ma vista “l’accelerazione” dei casi delle ultime settimane tutto potrebbe succedere. “È fondamentale che le persone seguano le regole – ha aggiunto – possiamo evitare di dover prendere altre serie misure”, ricordando come il lockdown possa “mantenere le persone al sicuro”. Per Hancock è necessario “agire”, ed ha sottolineato, ribadendo la questione, quanto sia fondamentale che le persone seguano le regole, ricordando la famosa “regola del sei”, ovvero, non ritrovarsi con più di cinque persone, con l’aggiunta della mascherina e del distanziamento. Il ministro infine ha spiegato che il lockdown entrato in vigore oggi nel nord-est dell’Inghilterra, potrebbe estendersi anche ad altre zone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LOCKDOWN NEL REGNO UNITO PER 10 MILIONI DI PERSONE. ANCHE LONDRA A RISCHIO CHIUSURA

Lockdown nel Regno Unito per 10 milioni di persone, ma la decisione potrebbe essere estesa anche a Londra nei prossimi giorni. Dalla mezzanotte di oggi scatteranno i provvedimenti locali che riguardano un sesto della popolazione, in particolare le regioni del Nordest dell’Inghilterra e le aree metropolitane di Manchester e Birmingham. Questa la risposta alla crescita di contagi. Quindi, pub e ristoranti chiusi alle 22, divieto di socializzare con persone al di fuori del nucleo familiare, mezzi pubblici da usare solo se strettamente necessario. Il timore, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è che il lockdown debba essere estato anche al resto del Regno Unito, a partire da Londra, dove i casi di coronavirus sono raddoppiati nelle ultime due settimane. Lunedì scorso era scattata la cosiddetta “regola del sei”, per la quale non ci si poteva riunire a casa, anche con parenti, in gruppi di più di sei persone. Ma il governo è nel panico: filtra la notizia che saranno decisive le prossime due settimane.



LOCKDOWN LOCALE IN UK, MA RISCHIA ANCHE LONDRA…

Se la curva dei contagi non dovesse appiattarsi, potrebbe scattare un lockdown nel Regno Unito su base nazionale. E questo vorrebbe dire smart working per chi può ovviamente lavorare da casa. Sarebbe una retromarcia clamorosa e soprattutto dolorosa dal punto di vista economico. Il timore a Downing Street è che la situazione sfugga di mano e che arrivi una seconda ondata, come successo in Spagna. Non siamo ai picchi di marzo e aprile, ma il premier Boris Johnson non vuole prendersi rischi nella gestione della pandemia dopo le incertezze a inizio emergenza, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Anche in Germania, nazione modello nella gestione dell’emergenza, il coronavirus sta rialzando la testa. In Francia i ricoveri in terapia intensiva stanno aumentando a livello preoccupante. Non a caso Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Oms, parla di «una situazione molto grave» nel Vecchio Continente. C’è un «trend allarmante», ma a preoccupare è anche la riduzione dei periodi di quarantena nei diversi Paesi.

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