Lo storico, esperto di religioni, diritti umani e politica estera Yehudah Mirsky ha parlato dell’odio contro gli ebrei scaturito dalla guerra tra Israele e Hamas, sulle pagine del quotidiano La Repubblica. Il pretesto è quello del recente attentato che si è registrato in Daghestan, una piccola repubblica che fa parte della Federazione Russa, dove un aereo proveniente da Israele è stato assaltato da un manipolo di manifestanti filo-palestinesi che hanno causato un vero e proprio scontro a fuoco con la polizia.



Secondo Mirsky questa circostanza dimostrerebbe lucidamente che “l’odio verso gli ebrei è purtroppo una costante nella civiltà occidentali”. L’episodio del Daghestan, spiega, “è scioccante perché mostra la faccia che questo odio può assumere” all’interno di un paese in cui la popolazione ebraica è prossima allo zero. Non sono chiare, però, le motivazioni di questo gesto, che secondo lo storico potrebbero andare da “una manifestazione identitaria della maggioranza musulmana” fino ad “un’azione incoraggiata dall’alto“. Complessivamente, comunque, nonostante le domande aperte, Mirsky ci tiene a sottolineare come l’odio contro gli ebrei che si registra in tutto il mondo dovrebbe spingerci a chiederci “cosa sta succedendo, cosa è scattato”.



Mirsky: “I social e i media veicolano l’odio contro gli ebrei”

Insomma, per Mirsky quando accaduto in Daghestan altro non sarebbe che l’ennesimo episodio di un odio contro gli ebrei che sembra essere sempre più diffuso. “Ci sono professori negli Stati Uniti”, spiega, “che si riferiscono a quello che è successo il 7 ottobre come ad azioni militari di Hamas“, i quali hanno la colpa di diffondere un pensiero che, secondo lo storico, veicola un messaggio scorretto nei confronti dell’aggressione subita, in primis, da Israele.

Non è possibile capire, per ora, cosa sia successo veramente in Daghestan, ma secondo Mirsky dietro all’odio contro gli ebrei che è stato dimostrato in quella piccola regione del mondo potrebbe nascondersi qualcosa di più profondo, legato a “quello che queste persone hanno visto, cosa gli è stato detto dai media e dai social media” che potrebbero aver mostrato solamente “ciò che sta accadendo a Gaza, senza che nessuno spiegasse cosa è successo prima”. Per Mirsky, insomma, “l’odio per gli ebrei è una costante, sempre lì pronta a essere risvegliata” anche e soprattutto dai “social [che] in questi giorni enfatizzano le posizioni più violente”.