Quando acquistiamo un prodotto al supermercato o nel nostro negozio di fiducia, raramente pensiamo alla lunga strada che ha dovuto percorrere per arrivare fino a noi. E ancora meno all’impatto che questo tragitto può avere in termini di inquinamento ambientale. Il trasporto delle merci, e tra queste quelle alimentari, rappresenta invece un nodo nevralgico per disegnare un futuro più sostenibile. Un obiettivo considerato oggi imprescindibile dagli indirizzi delle stesse politiche europee, riassunte nei 17 Goal dell’Agenda 2030.



La buona notizia è che molto si può fare per intervenire con azioni concrete, capaci di ottimizzare i processi e aiutare a salvaguardare il Pianeta. Prova ne è il progetto “Green& Sustainable urban logistics” varato da Number1 Logistics Group. Il programma attualmente allo studio dell’operatore logistico utilizza infatti algoritmi basati su reti neurali per migliorare il trasporto dell’ultimo miglio, ovvero quello che porta la merce fino ai punti di vendita, siano essi supermercati, grossisti, alberghi e ristoranti. E tutto questo tenendo in considerazione anche variabili associate a eventi che accadono in tempo reale. “Si tratta – conferma Renzo Sartori, presidente di Number1 – di uno strumento che consentirà di pianificare e monitorare i percorsi e gli ingombri anche e soprattutto in situazioni di emergenza impreviste con picchi e flessi di lavoro non pianificabili”. I vantaggi promettono di essere tangibili. “I primi test – anticipa Sartori – indicano una diminuzione della durata complessiva dei viaggi di circa il 10% in termini di ore e di circa il 5% in termini di Km”.



Grazie a questo progetto, quindi, i mezzi che si occupano della consegna nei centri urbani e che sempre più dovranno essere movimentati a gas o elettricità, potranno viaggiare per la maggior parte a pieno carico e seguire itinerari ottimizzati, dando così vita a un circolo virtuoso che consenta di mettere a segno molteplici benefici le aziende produttrici. Queste ultime infatti potrebbero non solo risparmiare su costi e tempi, ma soprattutto adottare un comportamento più green, in grado di incidere positivamente su traffico ed emissioni nocive di CO2.

La soluzione presentata da Number1- una vera e propria innovazione per il settore dei beni di largo consumo, destinata peraltro a essere messa a disposizione dell’intero sistema logistico – sarà testata in una o più realtà città del Veneto utilizzando le piattaforme distributive di Isola Rizza (VR) e Padova, così da verificarne il funzionamento e identificare le applicazioni migliori da standardizzare e industrializzare nella successiva fase di rilascio definitivo del progetto.



“Il comparto logistico in Italia – commenta Sartori, intervenuto nel corso del webinar “Economia circolare: modelli di business che creano valore a basso impatto ambientale” organizzato lo scorso 28 giugno da Confindustria Verona – è stato storicamente composto da player di dimensioni medio-piccole. Una caratteristica che ha reso difficile fare ricerca e sviluppo. L’innovazione è invece un punto nevralgico per il futuro non solo di questo settore, ma anche di tutto il mondo del commercio che vi gravita attorno. E questo progetto vuole appunto rappresentare una punta avanzata di quanto anche in Italia sappiamo fare”.

L’iniziativa si inserisce all’interno del più ampio progetto “REsilient LOgistics And supply chain Design (ReLOAD): Progettazione di una supply chain e di una logistica resiliente”, con il quale Number1 partecipa – insieme ad altre 16 aziende partner della Rete Innovativa Regionale Rivelo e 2 Università – al Bando per il sostegno a progetti di Ricerca e sviluppo sviluppati da Reti innovative Regionali e distretti (POR FESR 2014 – 2020).

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