“Nonostante la pandemia Covid-19 abbia fortemente influenzato la vita e il lavoro delle persone, il settore della logistica non si è mai fermato. Anzi, la contingenza ha fatto crescere il segmento del food dove operiamo e anche l’import-export non ha conosciuto flessioni. Non solo: l’emergenza ha cristallizzato nuove consapevolezze. Abbiamo infatti imparato il valore del rapporto con i clienti e con i fornitori, l’approccio di filiera è qualcosa di reale e concreto e l’unica logica possibile è quella win win: o si vince insieme o si perde tutto”.



Partendo da queste premesse, Alberto Tosciri, direttore commerciale di Number1 Logistics Group – società leader in Italia nel settore della logistica del grocery, con un fatturato di oltre 300 milioni di euro, 1,8 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2020 e 4.500 tra dipendenti diretti e indotto –, spiega perché si è deciso nei giorni scorsi di dar vita a Number1 International, il cui obiettivo è rafforzare il proprio core business logistico per supportare i clienti anche sul mercato internazionale, coprendo l’intera filiera distributiva a livello globale. “Ci aspettiamo per questa fine anno una crescita legata non tanto all’aumento di merci movimentate, ma all’aumento dei clienti in portafoglio, delle aziende partner”.



Dopo 18 mesi di emergenza economica legata alla pandemia del Covid, viene spontaneo chiedere: perché questa scelta proprio in questo momento? “Con Number1 International – risponde Tosciri – vogliamo massimizzare le opportunità di business e accrescere la nostra posizione competitiva e la nostra capacità nel servire i nostri clienti a livello globale. Il valore aggiunto che siamo sicuri di poter garantire sarà quello di offrire soluzioni su misura e di alta qualità, fondamentali per rispondere ai bisogni del mercato e dare così supporto alla fase di ripresa dopo la pandemia”.



Number1 parte dalla consapevolezza e certezza che “i clienti troveranno molto pratico ed efficiente esternalizzare le attività operative aziendali, affidandole nello svolgimento e nella gestione al team di Number1 International, che con passione e dedizione soddisferanno ogni esigenza, utilizzando processi strutturati, tecnologie professionali e fornendo prestazioni di qualità”.

Qualità, consulenza e supporto sono i concetti base su cui poggia l’attività di Number1 International, che intende offrire servizi di trasporto via cielo, mare e terra. “Il nostro obiettivo – spiega infatti Cris Palman, presidente e Ceo di Number1 International -, è quello di integrare i servizi di Number1 al fine di coprire l’intera filiera distributiva anche in ambito internazionale, analizzando i bisogni della clientela e offrendo molteplici soluzioni al fine di poter incrementare le proprie vendite nel mercato internazionale”.

Il kit che Number1 International mette a loro disposizione è molto articolato: servizi consulenziali a valore aggiunto quali l’assistenza in materia doganale; analisi e gestione delle opportunità e dei rischi di ingresso in un nuovo mercato; supporto alla definizione del pricing di prodotto in funzione dei diversi possibili scenari logistici; ricerca di partner tecnici e commerciali; gestione in outsourcing della presenza su piattaforme di e-commerce B2B.

Per centrare questo obiettivo vengono messe in campo risorse non indifferenti. “Grazie a un team formato da personale altamente specializzato coadiuvato da strumenti tecnologici all’avanguardia – ricorda Palman – attraverso una rete di oltre 2.000 partner presenti in ogni Paese al mondo, Number1 International è in grado di seguire il cliente durante ogni fase della spedizione: dalla verifica dei documenti all’analisi delle certificazioni necessarie, dalla predisposizione delle procedure doganali alla scelta della soluzione di trasporto più idonea. Il tutto al fine di consentire al cliente di poter seguire le proprie spedizioni con la serenità di avere al proprio fianco un’azienda in grado di accompagnarli in ogni fase door to door”.

Il passo sui mercati internazionali è stato reso possibile dal fatto che Number1, come ricorda Tosciri, “è un’azienda ben strutturata, regolata da procedure chiare e rodate che ci hanno agevolato nella gestione delle complessità. Abbiamo poi avuto la conferma del valore degli investimenti compiuti in questi ultimi anni a favore della formazione del personale, che ha dimostrato grande flessibilità e attaccamento al lavoro: ai nostri dipendenti va tutto il merito degli obiettivi che siamo stati e che saremo capaci di centrare in questo periodo e nelle nuove sfide come questa di Number1 International”.

Se il lockdown, da una parte, ha fatto riscoprire il valore e l’importanza della logistica, dall’altro ha però fatto emergere anche tutti i problemi e le debolezze del settore, ancora non riconosciuto come servizio essenziale. “Le imprese che stanno attraversando una crisi a causa della pandemia – sottolinea Tosciri – ricercano prezzi sempre più bassi e rischiano di affidarsi ai servizi di aziende poco affidabili. In questo periodo di profonda incertezza sul contesto vi è la necessità di rivedere il paradigma, andando a  rifondare il patto con i clienti, mettendo al centro il servizio e affrontando in modo congiunto le repentine evoluzione del mercato. Questa estate è salito alla ribalta il tema della mancanza di autisti, ma è un problema con cui il comparto fa i conti già da oltre dieci anni: ora, però, si fatica a trovare personale per la movimentazione di magazzino”. Dovesse continuare questa carenza di autisti di camion, come sta già avvenendo negli Usa e in Inghilterra, i supermercati rischiano tra un po’ di ritrovarsi con gli scaffali vuoti.

Al nodo dei trasporti se ne è aggiunto un altro, non meno pesante: l’aumento delle materie prime. Il gasolio è passato da 1,3 euro a 1,6 euro, un pallet di legno da 8 euro ora costa 20 euro, per non parlare dei costi dell’acciaio con cui vengono realizzati gli scaffali dei magazzini delle società di logistica. “Se non si riusciranno a calmierare i prezzi – osserva Tosciri – molte aziende falliranno. Ecco perché serve un ‘patto’ tra le parti sociali – istituzioni, governo, prefetture, sindacati – per dare risposte e soluzioni in tempi rapidi, per rilanciare e dare dignità ad una categoria fondamentale per il nostro Paese, affrontando tutti insieme seriamente i problemi”.

Non a caso lo scenario sul 2022 non si prospetta roseo, “con un aumento dei costi, che sta già pesando sulla chiusura d’anno, e un aumento importante dell’inflazione. “Nel food – conclude Tosciri – a crescere è solo il settore dell’horeca e del beverage, dove con lentezza si sta tornando ai dati ante 2019. Nonostante questo, noi puntiamo comunque a rispettare il nostro piano strategico di sviluppo, che prevede per il 2021 un aumento di circa 10-15 milioni di euro di fatturato rispetto all’anno precedente”.