Giallo dai contorni inquietanti a Parigi, dove una 12enne è stata trovata morta in un baule dopo la misteriosa scomparsa al termine di una giornata di scuola come tante. La piccola, il cui nome è Lola Daviet, sarebbe deceduta per asfissia, secondo quanto emerso da una prima analisi autoptica, ma il cadavere presenterebbe particolarità che alimenterebbero il tessuto di un vero e proprio enigma. Anzitutto la presenza di una profonda ferita a carico del collo – la minore sarebbe stata sgozzata dopo il decesso – e di alcuni numeri individuati sul corpo (un numero 1 e uno 0, al momento non ancora ascritti ad alcun contesto).



Secondo quanto riportato da Le Figaro, la principale indiziata per la tortura, lo stupro e l’uccisione di Lola Daviet è Dahbia B., 24enne algerina senza fissa dimora e con problemi psichiatrici. Arrestata sabato mattina, è tra gli indagati assieme alla sorella Friha B., Amine K. e Rachid N. di età comprese tra i 26 e i 43 anni. Stando alla stampa francese, l’indagine aperta dalle autorità parigine sarebbe focalizzata su tre ordini di reati ai danni di minore di età inferiore ai 15 anni: omicidio, stupro con atti di tortura e barbarie e occultamento di cadavere. Per la 24enne e un altro degli indagati sarebbe stata chiesta la custodia cautelare e sarebbero scattati i primi arresti, eseguiti a Bois-Colombes (Hauts-de-Seine). L’indagata sarebbe stata avvistata nell’area teatro del macabro ritrovamento in un orario compatibile con la scomparsa della 12enne. La pista privilegiata al momento dagli investigatori è quella dell’atto insensato senza altro movente, se non la follia. Per quanto riguarda l’ipotesi del traffico di organi, di cui ha parlato la presunta assassina con un testimone, sarebbe priva di fondamento nella realtà secondo gli inquirenti.



Lola uccisa a 12 anni a Parigi: corpo nel baule, legata e sgozzata

Emergono dettagli raccapriccianti sulla morte di Lola, la minorenne scomparsa nel 19°arrondissement parigino dopo la scuola e trovata morta poche ore fa. Il cadavere della piccola sarebbe stato scoperto da un clochard in un baule di plastica semitrasparente, parzialmente occultato, nel cortile del palazzo in cui la 12enne viveva con la famiglia. Mani e piedi legati, secondo i primi risultati dell’autopsia sarebbe deceduta per asfissia. La profonda ferita evidenziata sul collo mostrerebbe che la piccola sarebbe stata sgozzata post mortem.



L’inchiesta deve chiarire quando e come è avvenuto l’omicidio, oltre che risolvere alcuni misteri. Dahbia B. ha avvicinato la 12enne durante il breve cammino da scuola a casa? Si conoscevano da prima? Testimoni hanno raccontato di avere visto Dahbia B. restare a lungo davanti al condominio. L’allarme sul rapimento della bambina era scattato venerdì scorso, nel primo pomeriggio, quando la famiglia non l’ha vista tornare a casa dopo la lezione. Nei pressi del luogo del ritrovamento sarebbero stati repertati dello scotch e un taglierino, elementi verosimilmente riconducibili all’omicidio, ma ci sarebbe anche un altro dettaglio inquietante: sul corpo della piccola Lola sarebbero presenti alcuni numeri, in particolare un 1 e uno 0, a cui gli inquirenti non avrebbero ancora dato una lettura nitida.

«Ho visto questa donna dall’aspetto disturbato, ho notato che era senza scarpe, camminava per strada in calzini. Poi a un certo punto si è messa a correre tenendo il telefonino in mano e gridando “L’ha fatto! L’ha fatto!”», ha dichiarato una testimone. Un altro testimone dice che Dahbia B. gli ha offerto molti soldi, «parlava di traffico di organi, e mi ha chiesto di aiutarla a trasportare il grosso baule di plastica». Altri testimoni hanno visto lo stesso baule sporco di sangue, «a un certo punto lei lo ha abbandonato davanti al caffè, è andata a comprarsi un croissant alla panetteria davanti, poi è tornata, faceva avanti e indietro, aveva l’aria confusa, era truccata dappertutto sul volto».