Il passaggio della Regione Lombardia in zona arancione scuro serve per fermare le varianti Covid dove corrono di più, cioè tra i giovani. La principale novità riguarda, infatti, la chiusura di tutte le scuole, con eccezione degli asili nido. C’è però una deroga, riguarda gli studenti che sono «figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione». Per loro deve essere garantita la didattica in presenza in Lombardia anche se le scuole sono chiuse. Sugli spostamenti le differenze sono due: non è possibile raggiungere le seconde case, se non per gravi situazioni di necessità, ciò pure per coloro che non risiedono in Lombardia ma hanno lì la seconda casa. L’altra novità riguarda le visite ad amici e parenti, che in zona arancione è consentita una volta al giorno, mentre in fascia rafforzata no, neppure nel proprio Comune. Restano aperti i parchi, ma non possono essere usate le aree attrezzate per gioco o sport. (agg. di Silvana Palazzo)
LOMBARDIA ARANCIONE SCURO: “TUTELARE FAMIGLIE”
«Sapevo che il provvedimento sarebbe stato impopolare, ma tra la popolarità e la necessità di tutelare la salute dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie, ho scelto quest’ultima», così ha spiegato il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a Mattino5, commentando la decisione in extremis presa ieri sulla nuova ordinanza che fissa in “arancione scuro” la regione lombarda. Il Governatore spiega di non aver preso la decisione di propria “ponte”, ma dalla valutazione «di una serie di esperti, tecnici e scienziati i quali mi hanno a prendere il provvedimento con la massima urgenza e tempestività – ha ribadito Fontana -. E’ emerso come questa variante del virus, che ormai in Lombardia è maggioritaria, è particolarmente aggressiva, più rapida nella diffusione e colpisce anche i giovani, che fino a pochi mesi fa erano quasi indenni. In Lombardia è successo in tante occasioni che se scuole si siano trasformate in un importante focolaio». Polemiche dal mondo della scuola fino alle famiglie, con il sindaco di Milano Beppe Sala che si schiera dalla loro parte «avverto e comprendo lo scoramento, la stanchezza e forse anche la rabbia vostra e dei vostri genitori. La decisione è stata presa sulla base di indicazioni medico-scientifiche, ma con un’attuazione così repentina ha messo le famiglie in difficoltà costrette ad organizzarsi dalla sera alla mattina».
NUOVA ORDINANZA LOMBARDIA
La Regione Lombardia passa in zona arancione scuro (“rafforzato”) da domani fino al 14 marzo e quindi le scuole vengono chiuse. Questa la prima novità dell’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana, ma non l’unica. Dunque, scopriamo cosa cambia nel dettaglio alla luce del nuovo provvedimento. La sospensione della didattica in presenza riguarda le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (leFP), in quelli tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), ma scatta anche la sospensione delle attività delle scuole dell’infanzia. Questo vuol dire che restano garantiti i nidi. Inoltre, l’ordinanza chiarisce che le attività di laboratorio sono garantite e che possono svolgere attività in presenza gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, mentre gli altri studenti della classe sono in didattica a distanza (Dad). Lo stop riguarda anche le attività delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, che possono proseguire a distanza.
ZONA ARANCIONE SCURO: LE REGOLE
Per quanto concerne invece il lavoro, la nuova ordinanza della Regione Lombardia stabilisce che per lo smart working nelle pubbliche amministrazioni si applica quanto previsto dal DPCM 2 marzo. Cosa cambia per quanto riguarda gli spostamenti? Non ci si può recare in abitazioni diverse da quella principale, quindi le seconde case, a meno che non vi siano comprovate e gravi situazioni di necessità. Né sono possibili gli spostamenti verso le abitazioni private ubicate nella Regione, se non per situazioni di necessità comprovate e gravi. Sono escluse quindi le visite giornaliere a parenti e amici. Per quanto riguarda invece negozi e attività commerciali al dettaglio, l’accesso è permesso ad un solo membro per nucleo familiare, fatta eccezione per chi ha necessità di portare con sé minori, disabili o anziani, così da limitare al massimo la concentrazione di persone. I negozi restano tutti aperti, ma nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi nei centri commerciali, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Bar e ristoranti torneranno a essere chiusi: sarà permessa solo l’attività di asporto o consegna a domicilio. Per i bar, l’asporto sarà possibile solo fino alle 18 mentre per i ristoranti fino alle 22.
SPORT, MUSEI E MASCHERINE: COSA CAMBIA
Inoltre, è vietato l’uso aree attrezzate per gioco e sport (come scivoli, altalene, campi di basket, aree skate, etc) dentro parchi, ville e giardini pubblici, a meno che non devono fruirne soggetti con disabilità. Per quanto riguarda i musei, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico, così come degli altri istituti e luoghi della cultura, fatta eccezione per le biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi. Stop agli eventi sportivi e le competizioni organizzati da enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. La si può svolgere solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Si potrà fare individualmente attività motoria vicino alla propria abitazione, ma nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Infine, c’è sempre l’obbligo di indossare mascherine chirurgiche o presidi analoghi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi di trasporto pubblici circolanti nel territorio della Regione Lombardia. Resta sempre in vigore il coprifuoco nazionale previsto dalle ore 22 alle ore 5 del mattino successivo.