La campagna vaccinale della Regione Lombardia fa registrare numeri record. Lo evidenzia Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale lombarda, nella conferenza stampa di ieri per fare il punto della situazione sulle vaccinazioni. «Parto da un dato che, purtroppo, ancora una volta, non viene considerato per quanto vale o addirittura sottovalutato», ha esordito Bertolaso. Il riferimento è al fatto che il 20% dei vaccini somministrati martedì è stato inoculato in Lombardia, «la regione stabilmente in testa al rapporto fra dosi consegnate dal Commissario Figliuolo e somministrate». Inoltre, ha ringraziato medici, infermieri, Ats e Asst, il mondo del volontariato e della Protezione civile. «Abbiamo tenuto duro quando puntavamo a vaccinare tutti gli over 80 prima di passare ai settantenni. Finite le persone più a rischio abbiamo abbassato l’età. Questa è stata la nostra road map. E non abbiamo mai cambiato idea». A tal proposito, ha ricordato che hanno sempre seguito quanto indicato da governo, Aifa e ministero della Salute.
VACCINI LOMBARDIA, BERTOLASO SUL CASO NO VAX
Riguardo la richiesta di vaccinare tutti gli over 60, Guido Bertolaso ha sottolineato che la Regione Lombardia è in linea con quanto indicato dal commissario Figliuolo. «La Lombardia li ha vaccinati tutti. Mancano sono quelli che hanno fatto il Covid e quelli che non vogliono vaccinarsi». A tal proposito ha ammesso: «Non possiamo andare a prenderli a casa con i carabinieri». Riguardo AstraZeneca, il commissario lombardo Bertolaso ha spiegato che non servono più quei vaccini, fatta eccezione per le 300mila dosi necessarie per i richiami. Invece a luglio potrebbero esserci problemi per le forniture di vaccini mRna. Alla Lombardia servono 2,8 milioni circa di dosi. «Una carenza creerebbe problemi non solo alla Lombardia, ma soprattutto alle Regioni più virtuose. Quelle che hanno una pianificazione a medio e lungo termine». Ci sono 100mila prenotazioni al giorno fino al 4 agosto, quindi il rischio è di bloccare una macchina che sta funzionando bene. «La colpa non è della Lombardia, delle Regioni o di Figliuolo, che è un terminale di una fornitura di un contratto fatto dall’Europa». D’altra parte, assicura che c’è un piano B già pronto.