91 terapie intensive totali e un aumento della pandemia in Lombardia di altri 2.493 nuovi positivi: al d là dell’allarme Omicron, l’andamento dell’emergenza nell’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile mostra anche altri 5 morti tra i cittadini lombardi (34.349 da inizio pandemia) e 572 guariti-dimessi.
I dati aggiornati alla domenica 28 novembre registrano anche 113.407 tamponi processati per un tasso di positività poi al 2,2%, appena sotto la media nazionale: le persone ad oggi ricoverate con sintomi in Lombardia raggiungono quota 789 (+15 rispetto a ieri) mentre sono 91 i pazienti in terapia intensiva (+1), con l’isolamento domiciliare dei positivi senza sintomi che sale a 28.780 soggetti. Il contagio a livello provinciale nelle ultime 24 ore vede ovviamente Milano in “testa”, con 855 nuovi casi: segue Brescia 284, Varese 278, Monza e Brianza 212, Como 185, Bergamo 134, Pavia 106, Mantova 120, Cremona 51, Lecco 55, Lodi 53, Sondrio 72. Nel frattempo l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, è positivo al Covid e si è messo in autoisolamento domiciliare: all’ANSA non risulta abbia avuto contatti stretti con gli altri vertici della Regione, in primis il Governatore Attilio Fontana.
IL BOLLETTINO DI IERI
La Lombardia anche per la prossima settimana rimarrà in zona bianca ma i campanelli d’allarme sul rialzo di contagi e soprattutto ricoveri fanno predicare massima prudenza dal Governatore Attilio Fontana e da tutti i responsabili della Sanità lombarda: in attesa dei nuovi dati in arrivo dopo le ore 17 oggi pomeriggio, il bollettino diffuso ieri registrava 1.926 nuovi casi si contagio da coronavirus, a fronte di 126.508 tamponi processati.
Sono purtroppo 14 le vittime positive al Covid nelle ultime 24 (34.344 i morti da inizio pandemia in tutta la Lombardia), mentre aumentano i numeri sui ricoveri ospedalieri: 774 i posti nei reparti ordinari Covid occupati fino ad oggi (+7 rispetto a venerdì), 90 invece i degenti in terapia intensiva, +9 in un giorno solo. Nel computo dei ricoveri potrebbe aver anche pesato la nuova circolare della direzione generale Welfare che richiama Ats ad una maggiore attenzione nelle analisi e calcolo dei ricoverati per Covid.
CORONAVIRUS LOMBARDIA, SEQUENZIATA AL “SACCO” LA VARIANTE OMICRON
Il bollettino dei vaccini resta comunque rassicurante per la Lombardia, ben oltre il 90% della popolazione risulta protetta: il vero allarme è generato da calo dell’efficacia dopo 6 mesi dall’ultima dose – e qui è giunta la “strigliata” del commissario Bertolaso e della vicepresidente Letizia Moratti per richiamare ad una maggiore accelerazione delle terze dosi, tornando ai ritmi forsennati della scorsa primavera – e dall’arrivo della variante Omicron nel nostro Paese. È stato il Laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano a sequenziare anche questa volta, come avvenne nel febbraio 2020 con il “paziente 1” Mattia Maestri (si scoprì solo mesi dopo che il Covid circolava in Italia e in Lombardia già da diversi mesi), il contagiato da variante sudafricana viaggiato dal Mozambico alla Campania. «Ho fatto una strigliata ai direttori generali delle Ats e delle Asst, per fare in modo di correre più velocemente. Dobbiamo vaccinare a tappeto tutti, giorno e notte», ha spiegato Bertolaso ribadendo come il fattore tempo è come sempre il più importante nel limitare la pandemia da Covid-19. Ad oggi non vi sono contatti positivi da Omicron in Lombardia, ma Moratti ribadisce «La variante Omicron sembra essere molto più contagiosa e quindi dobbiamo mantenere molto alta la soglia di attenzione. Siamo pronti con tutte le misure che possiamo mettere in atto. L’invito è quello di continuare a vaccinarsi». Stamane il sindaco di Milano Beppe Sala, intervistato da “La Stampa”, avverte i milanesi, «È sufficiente l’insorgere di una nuova variante in un Paese lontano come il Sud Africa e la paura diventa un fatto di tutto il mondo. Quanto a Milano, la città si è vaccinata con una percentuale molto sopra la media nazionale, oltre il 91%. Le chiusure, come ha sottolineato il premier Mario Draghi, verrebbero comunque dopo la prevenzione. Dobbiamo essere cauti. Però voglio sottolineare una cosa: Milano non perde il suo spirito positivo, il suo buonsenso, il suo cuore».