LO SCONTRO CALENDA-BONI SULLA PRESENZA DEGLI EX LEGA NELLA LISTA MORATTI

Non nasce oggi il confronto-scontro nel Terzo Polo tra chi voleva aprire all’ingresso del “Comitato Nord” di Umberto Bossi nella lista collegata a Letizia Moratti per le prossime Elezioni Regionali in Lombardia del 12-13 febbraio. È da giorni infatti che il leader Carlo Calenda insiste nell’impossibilità di tenere assieme chi ha passato una vita nella Lega e il progetto centrista della ex sindaco di Milano (che però è stata vicepresidente nella giunta Fontana di Centrodestra fino a pochi mesi fa, ndr). Quando poi Comitato Nord di Bossi ha deciso comunque di candidarsi con Attilio Fontana, Calenda ha tirato un sospiro di sollievo: «Per me sarebbe stato inaccettabile. Credo – ha continuato il leader di Azione la scorsa settimana durante presentazione di un libro a Milano – che noi dobbiamo fare un’offerta politica che sia comprensibile e che non possiamo mettere dentro persone che sono legate a una stagione politica in cui hanno rappresentato anche una forma di estremismo politico».



Le schermaglie non erano però concluse lì in quanto Davide Boni – storico ex leghista, oggi candidato a tutti gli effetti nella lista civica di Letizia Moratti – replicava con questi termini alle dichiarazioni del leader di Azione e Terzo Polo: «Sarà che Carlo Calenda proviene da ambienti della Roma bene. Sarà che l’aria di Milano gli ha fatto male perché qui si respira il clima del “diamoci da fare” e lui non è abituato… ma ha detto una sciocchezza di dimensioni colossali». Secondo Boni, Calenda ha definito “estremista” il passato politico degli ex Lega: ebbene, continua il candidato alle Regionali, «dimentica però che oggi io sono in lista con Letizia Moratti. Io che sono orgogliosamente un figlio del Nord e un promotore fin dai miei esordi politici del concetto di autonomia. Io che ho militato nella Lega Nord finché essa è stata un partito federalista e l’ho lasciata quando quell’ideale è stato tradito. Io che estremista non sono mai stato, ma convinto federalista e autonomista sì». Da ultimo, Boni rivendica la presenza del tema sull’autonomia delle regioni nel programma di Moratti: «Se questo gli sembra estremista, allora i casi sono due: o non sa leggere oppure è in malafede».



BONI: “NON SO COME DIRLO A CALENDA, IO SONO CANDIDATO CON MORATTI”

Voi direte, polemica finita: invece no, in quanto nelle ultime ore ancora schermaglie si registrano nel Terzo Polo sempre sull’asse Calenda-Boni. L’ex leghista infatti lo scorso 21 gennaio continua a “stuzzicare” il frontrunner del Terzo Polo alle ultime Elezioni Politiche: «Il Romano Calenda sappia che oltre che nella Lista #MorattiPresidente, anche nella sua lista sono presenti dei leghisti storici, che da anni portano avanti le ragioni del Nord, perché l’autonomia qui in Lombardia è trasversale, è un diritto che rivendichiamo dopo aver vinto un Referendum nel 2017. Quindi, caro Calenda, tu pensa a Roma ed al Lazio, noi Lombardi , figli del Nord, sappiamo cosa fare e quali siano i bisogni della Lombardia, non sarà un romano ad insegnarcelo».



Qui Calenda sbotta e risponde sui social con un tweet al veleno dove attacca ancora Boni e tutti gli ex Lega: «Ecco, i Lombardi pensino ai Lombardi. I laziali ai laziali. E i cretini ai cretini. Bene ho fatto a insistere per tenere fuori questi geni della lampada dalla coalizione per Letizia Moratti». A questo punto Boni replica nuovamente, confermando la sua presenza nelle liste a sostegno di Moratti alle prossime Elezioni Regionali in Lombardia: «Ehm… non so come dirglielo… ma sono in lista civica #LetiziaMorattiPresidente eh, e lei ha un ex leghista nella sua! Proprio nella sua». A meno di un mese dal voto, la situazione di conflitti interni al Terzo Polo rischia di non essere affatto “risolta”: soprattutto, finora non ha preso posizione la stessa Letizia Moratti davanti alla presenza di Boni nelle sue liste.