Il picco dei contagi Covid n Lombardia pare sia stato superato attorno al 4-5 gennaio, ma con gli ultimi dati in arrivo da AREU (l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) anche il picco dei ricoveri della quarta ondata potrebbe essere definitivamente alle spalle.

Un interessante focus di YouTrend mette in correlazione i dati di Regione Lombardia sulle chiamate al 118 – l’unica in Italia a fornire questa accurata statistica – con i ricoveri per problemi respiratori o infettivi: nel momento di massimo picco di un’ondata di coronavirus, le “curve” degli interventi delle ambulanze per motivi respiratori e i ricoveri sono molto simili; in periodo meno “contagioso” invece le chiamate al 118 sono ovviamente maggiori ai nuovi ricoveri per Covid-19, visto che la pandemia non cancella ovviamente tutte le altre patologie sempre esistenti (e resistenti). «A marzo 2020, nel peggiore momento della pandemia, si arrivò ad avere picchi di 1.400 interventi del 118 al giorno per motivi respiratori e infettivi e oltre 1.300 ricoveri per Covid-19», spiega l’analisi di YouTrend, con numeri e dinamiche simili anche per la seconda ondata. Ebbene, nell’attuale scenario le chiamate al 118 sono state inferiori al passato: «Se i casi sono arrivati a quasi il 500% di quelli che ci furono a metà di novembre 2020 nella seconda ondata, gli interventi del 118 sono arrivati a un massimo del 75% e i ricoveri al 45%».



LA QUARTA ONDATA ALLE SPALLE? IL CASO LOMBARDIA

È solo grazie alla “mitigazione” del vaccino anti-Covid che si possono vedere questi nuovi numeri: prevengono nella stragrande maggioranza dei casi le forme gravi della malattia Covid-19, anche con diffusione così estesa con la variante Omicron. In attesa di avere i dati più a lungo termine dei ricoveri registrati da Iss, i dati AREU sulle chiamate al 118 in Lombardia offrono un’interessante scenario: «La media settimanale degli interventi del 118 è infatti in calo dal massimo di 708 registrato il 4 gennaio ai 552 interventi del 13 gennaio. Per vedere questo nei dati dei ricoveri serviranno ancora una decina di giorni». In conclusione, nota Lorenzo Ruffino per YouTrend, i dati ad oggi presenti sulle chiamate dei cittadini al 118 (qui sotto il resoconto completo, ndr) sono un ottimo indicatore per valutare l’andamento dell’epidemia in tempo quasi reale: «permettono analisi più tempestive di quanto fanno i ricoveri, che invece hanno bisogno di tempo per essere consolidati e poi comunicati». Il problema è che in primo luogo è solo la Lombardia a raccogliere questa tipologia di dati; in secondo, solo il Sole 24 ore li riporta ogni giorno, rendendo così assai meno accessibili su larga scala le analisi e i dati per capire realmente dove sta andando a “parare” questa quarta ondata.



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