La Regione Lombardia guiderà l’Alleanza dell’automotive, composta da 34 regioni europee, che mira a salvare i motori endotermici delle auto dalle normative verrebbero interromperne la produzione. Secondo la Commissione, infatti, per cercare di soddisfare i patti sul clima presi a Parigi dai leader mondiali sarà necessario ridurre il più possibile la circolazione di motori alimentati a benzina e diesel, optando per una più ambientalista macchina elettrica.



Norme alle quale parecchi paesi europei starebbero cercando di opporsi, al fine soprattutto di salvare le produzioni nazionali di auto, e tra i quali la Lombardia rappresenterà gli interessi italiani. Ieri l’Alleanza si è riunita a Pamplona, dove è stato siglato un manifesto in cui si invita l’UE a tener conto di tutte le alternative possibili, tra l’idrogeno e i combustibili alternativi, anche noti come e-fuel o bio-fuel. La Regione Lombardia, infatti, da anni sta cercando di valutare l’effettivo impatto ambientale di auto alimentate con carburanti sostenibili ed alternativi al petrolio, diventando anche leader nazionale della loro produzione.



La battaglia della Lombardia per salvare le auto

La Regione Lombardia, d’altronde, possiede una delle più importanti filiere produttive di auto dell’Italia, che da lavoro a 15mila persone (70mila in tutto il paese), e non vorrebbe vedersi azzoppare dalle norme europee. Negli ultimi anni la regione ha anche lavorato a contatto con esperti, università e ricercatori, che assieme hanno convenuto l’effettivo ridotto impatto ambientale derivante dall’uso di combustibili alternativi.

L’auspicio della Regione Lombardia è quello di riuscire a portare all’attenzione della Commissione la questione delle auto, chiudendo la partita entro il 2026 quando dei nuovi studi mostreranno gli effettivi benefici dei combustibili green. L’assessore lombardo Guido Guidesi ha spiegato che i motori elettrici sono stati sottovalutati, specialmente dal punto di vista dell’impatto produttivo dei loro componenti, così come in contesti più medio piccoli come l’Italia, “mancano i costruttori per la transizione. Noi”, ha concluso il leader dell’Alleanza guidata dalla Lombardia per salvare le auto, “dobbiamo mantenere la leadership di competitività guadagnata in cento anni di ricerca e di innovazione”.