La Lombardia torna da oggi nella zona rossa “classica”. Passato il lockdown di Pasqua, la regione che ha avuto più casi di covid dal febbraio del 2020, rientra nella colorazione precedente, con tutte le limitazioni del caso, quindi bar e ristoranti chiusi, tranne asporto, tutti i negozi essenziali con le serrande abbassate, e superiori a didattica a distanza. L’unica differenza per la Lombardia, così come per tutte le altre regioni, è che in zona rossa riapriranno le scuole fino alla prima media compresa, mentre gli altri continueranno in dad, didattica a distanza. Ma fino a quando durerà la zona rossa per la Lombardia?



La sensazione, visti anche i dati, è che a partire da lunedì prossimo, 12 aprile, la regione tornerà in zona arancione, con riaperture in più a cominciare dalle superiori, che alterneranno dad a presenza. Se lo augurano tutti i lombardi, a cominciare dal presidente Fontana, che negli scorsi giorni, inaugurando l’hub vaccinale alla Schiranna di Varese, ha spiegato: “Sono convinto che gli impegni che sono stati assunti verranno rispettati e che il 12-13 di aprile inizierà questa grande operazione e riusciremo a dire basta a queste troppe limitazioni che stiamo subendo”. A far sperare nel colore più tenue sono i dati, decisamente migliorati nelle ultime settimane, a cominciare da un indice rt da zona gialla e dalla soglia dei 250 casi su 100.000 abitanti ormai prossima ad essere superata. L’unico problema è rappresentato dai ricoveri ma la situazione volge verso il positivo e nel giro di una settimana dovrebbe rientrare nei giusti parametri. (Aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LOMBARDIA IN ZONA ARANCIONE, DA QUANDO? INDICE RT 0.89, CONTAGI SOTTO SOGLIA RISCHIO

Lombardia verso la zona arancione. Formalmente è in zona rossa fino all’11 aprile, ma la speranza è che i parametri migliorino al punto tale da ambire ad un cambio di colore per ammorbidire alcune misure e riaprire i negozi. Sarà decisivo, dunque, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Se i dati lo consentiranno, il passaggio della Lombardia in zona arancione sarà possibile da lunedì 12 aprile. Uno dei valori importanti per il cambio di colore è l’indice Rt, che è a 0,89, secondo l’ultimo monitoraggio, mentre in altre regioni è sopra l’1. Il problema è rappresentato dagli altri indicatori, in primis l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, che è sotto i 250 casi solo in quattro province. Si tratta di Bergamo, Milano, Lodi e Pavia. Ma in quattro province – Brescia, Como, Cremona e Mantova – è sopra i 300 per 100mila abitanti. La media regionale, dunque, è di 268. Non è trascurabile neppure la questione della pressione sugli ospedali. Le terapie intensive, infatti, destano ancora preoccupazione.



LOMBARDIA IN ZONA ARANCIONE? REBUS INCIDENZA

Ed è proprio sull’incidenza che lancia un allarme il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che sta monitorando l’andamento del contagio dall’inizio della pandemia Covid sulla base dei dati ufficiali pubblicati della Regione Lombardia. «I valori attuali sono molto alti: è chiaro che non si riescono ad effettuare tutti i tamponi necessari per un corretto controllo del contagio», le sue parole riportate da Il Giorno. Inoltre, ha spiegato che la percentuale di casi positivi sul numero di tamponi processati (positivi e negativi) è risalita fino a quasi il 23% e la percentuale di tamponi positivi per le persone “nuove” sottoposte al test è tornata a salire fino a quasi il 36%.

Da domani, invece, possono cambiare Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento, in base a quanto previsto nell’ordinanza firmata il 2 aprile scorso dal ministro della Salute Roberto Speranza. Poi ha dato il via libera ad un secondo provvedimento che confermava la mappa dei colori per le altre regioni, quindi la zona rossa per la Lombardia che ora spera di passare presto in quella arancione.