Nel giorno in cui Regione Lombardia pubblica la nuova ordinanza anti-Covid (proroga regole dal 11 settembre al 15 ottobre), in Consiglio regionale si assiste ad un’importante dato politico voluto e approvato dalla maggioranza: è stata approvata dal Consiglio regionale Lombardia la mozione presentata dal Centrodestra e indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel testo si chiede di far emergere «le responsabilità politiche del Governo Conte» nella gestione dell’emergenza Covid-19. Un vero e proprio atto di accusa dal forte valore simbolico che proietta la Regione a guida Lega in aperto scontro al Governo centrale. Voti contrari dall’opposizione, tranne per la consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi, Gregorio Mammì e Luigi Piccirillo del M5S, Niccoló Carretta di Azione ed Elisabetta Strada dei Lombardi Civici, tutti quelli che non hanno partecipato al voto. Il documento approvato dalla maggioranza impegna il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi a divenire portavoce presso il Quirinale per considerare «ogni iniziativa finalizzata a valutare le responsabilità politiche dell’attuale governo». La mozione è composta di una folta documentazione che permetterà al Presidente della Repubblica di verificare «tutti gli errori che questo governo ha fatto»: a margine del voto in Consiglio, il capogruppo della Lega Roberto Anelli spiega «Visto che questo governo è stato silente in tutti questi mesi e assolutamente non collaborativo nei confronti delle Regioni e, in particolare di Regione Lombardia, abbiamo deciso di rivolgerci al Capo dello Stato, l’unico che è stato vicino in questi mesi agli italiani».



REGIONE LOMBARDIA, LA MOZIONE PER MATTARELLA

Secondo il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi «La Lombardia è stata lasciata completamente da sola nella gestione della pandemia, basti pensare che il presidente del Consiglio si è degnato di visitare il nostro territorio solo un mese e mezzo dopo lo scoppio della pandemia, abbiamo dovuto fare tutto da soli». Per questo, prosegue il forzista, il Centrodestra e la Regione Lombardia si rivolgono e affidano a Mattarella «che è stato garante degli equilibri istituzionali e gli chiediamo di verificare qualsiasi iniziativa possibile per far emergere queste gravi mancanze da parte del presidente Conte e del suo governo». Del tutto contraria la posizione del Partito Democratico, con il gruppo intero che commenta in una nota «inaccettabile coinvolgere il Capo dello Stato»; il capogruppo Pd Fabio Pizzul aggiunge all’Ansa «Giù le mani da Mattarella, il presidente della Repubblica è una garanzia istituzionale per tutti e il fatto che questa maggioranza voglia utilizzarlo per autoassolversi, per gettare accuse al governo, è qualcosa di francamente inaccettabile». Diversa la posizione di Azione-Calenda, con il consigliere Niccolò Carretta che spiega il perché non ha partecipato al voto sulla mozione per Mattarella: «Alcuni passaggi della mozione, come il riferimento all’immigrazione clandestina e la cieca difesa della Giunta lombarda, non hanno potuto fare altro che spingermi a non partecipare al voto. Le responsabilità sono del Governo, così come della Giunta qui in Regione». Infine, netta la posizione negativa del Movimento 5 Stelle con il consigliere Gregorio Mammi «la mozione del centrodestra sfiducia Fontana perché manda avanti Fermi. È probabile che dalle parti della Giunta siano in grande imbarazzo per quello che è un documento-falsità, pieno di inesattezze e del tutto fuori luogo». Replica immediata e altrettanto secca da parte della Lega, ancora con Anelli «Non vedo quale sia la sfiducia visto che Fontana, insieme agli altri presidenti di centrodestra delle altre Regioni, ha già scritto a Mattarella».

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