Il grado di scontro tra la Regione Lombardia (e anche diversi altri Governatori) contro alcune operazioni della Protezione Civile è ormai giunto a livelli preoccupanti e su diversi ambiti purtroppo: dalle mascherine ai rifornimenti d’ossigeno, dagli ospedali d’emergenza fino all’ultimo capitolo di oggi “riservato” ai macchinari medicali fondamentali per combattere la catastrofe del coronavirus. «Oggi abbiamo appreso la pessima notizia secondo cui la Protezione Civile tramite Borrelli ci comunicano che lo Stato non intende corrispondere le spese sostenute da parte delle Regioni (non solo Lombardia dunque) per l’approvvigionamento di dispositivi medicali, quindi quello che abbiamo acquistato ce lo dobbiamo pagare»;  è il grido di denuncia lanciato dall’assessore al Bilancio della Lombardia, Davide Caparini, durante la lunga conferenza stampa tenuta dal Governatore Fontana e Gallera per tutti gli ultimi aggiornamenti sulla diffusione da coronavirus in Regione. L’attacco è diretto contro Borrelli e Arcuri: «nella videoconferenza tecnica abbiamo avuto questa comunicazione, in attesa di quella politica, ma per la Lombardia questo vale centinaia di milioni di euro come esborso, circa 400 milioni».



CAPARINI (LOMBARDIA) ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE

Caparini spiega come all’inizio dell’emergenza coronavirus, l’accordo preso dalla Protezione Civile e dal Governo era che il Dipartimento Nazionale si faceva carico fino ad un miliardo e 650 milioni di euro per le spese straordinarie, «ma ad oggi Borrelli ci dice l’esatto opposto. Noi siamo Regione Lombardia e abbiamo le spalle molto larghe, ma mi metto nei panni di colleghi omologhi di altre Regioni che con una notizia del genere rischiano davvero la bancarotta». Domani la Lombardia porrà la questione nella conferenza Stato-Regioni con il Governo e «ribadiremo che le regole non devono cambiare in corsa e non per le spese pregresse: mazzata per la Lombardia, per altre meno attrezzate con piani di rientro diversi ai nostri ancora peggio», spiega ancora l’assessore lombardo.



Dopo le domande dei giornalisti, Caparini torna poi ancora sui 400 milioni di euro circa che la Lombardia dovrà farsi carico per i materiali medicali «Siamo stati subito autorizzati dalla Protezione a spese per 60 milioni per dispositivi per la protezione individuale per i medici, parliamo di oltre 300mila operatori». Come illustra ancora Davide Caparini, a fianco di Gallera e Fontana fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus, «Abbiamo attrezzato le unità di terapia intensiva, che hanno un costo unitario lievitato nel tempo. Abbiamo operato per la costruzione dei triage e ospedali esterni. Abbiamo assunto oltre 2mila tra medici e infermieri». Ebbene, queste sono tutte voci di costo che nel loro complesso portano a vari milioni di euro «Per nostro dovere e norma rendicontiamo fino all’ultimo centesimo per essere certificato dalla Corte dei conti», conclude Caparini lanciando un duro, l’ennesimo, monito alla Protezione Civile (e quindi anche al Governo).

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