Lombardia: scatta lo stop ai medici a gettone

La giunta che governa la Lombardia guidata da Attilio Fontana ha annunciato nella serata di oggi lo stop ai cosiddetti medici a gettone, in parte legati alla crisi di personale che gli ospedali italiani stanno affrontando. Si tratta, peraltro, della prima regione italiana a muoversi contro questa pratica ormai eccessivamente diffusa, e che secondo il segretario del sindacato medici Anaao Assomed, Pierino di Silverio stava traghettando la nazione verso un “modello semi-privatistico”.



Così, la Lombardia, che ha patito diverse sofferenze durante la pandemia, sarà la prima regione in Italia a vietare il ricorso ai medici a gettone, ed è probabile che altre regioni la seguiranno nei prossimi mesi. L’annuncio effettivo del provvedimento da parte dell’assessore al welfare Guido Bertolaso è atteso per domani, momento in cui entrerà effettivamente in vigore. Il “problema” dei medici a gettone, infatti, in Lombardia, ma anche nel resto del paese, stava diventando strutturale, al punto che sempre più medici abbandonavano il servizio pubblico a favore delle prestazioni a gettone, ben più remunerative. Anche il Governo a marzo aveva dato un freno alla pratica, limitando il loro utilizzo ai soli pronto soccorso, per un periodo limite di 12 mesi non prorogabili.



Bertolaso: “Lo stop ai medici a gettone un atto dovuto”

A partire da domani, insomma, in Lombardia si inaugurerà una nuova fase della sanità pubblica, che per la prima volta farà a meno dei medici a gettone. Stando alle prime informazioni sul provvedimento, rimarranno ancora in vigore i contratti già stipulati, fino alla loro scadenza che ne impedirà definitivamente il rinnovo. Inoltre, si procederà anche a reclutare nuovo personale per assolvere alle carenze che si creeranno senza gettonisti.

Commentando lo stop ai medici a gettone della Lombardia, l’assessore Bertolaso ne ha parlato come di “un atto dovuto che va a riequilibrare un modello iniquo. Credo che sia un doveroso segno di rispetto verso tutto il personale che lavora negli ospedali con gli stipendi che purtroppo ben conosciamo”. L’assessore, inoltre, ha voluto porre l’accento sul fatto che “la Lombardia sia la prima Regione a intraprendere questo percorso”, nell’auspicio che “verrà adottato anche dalle altre Regioni. E in tal senso”, ha concluso l’assessore al welfare della Lombardia, “sono in costante collegamento con il ministro Schillaci per condividere un percorso che porti a ulteriori interventi in materia di fiscalità ed emolumenti per medici e infermieri”.