È giunta la pronta risposta dell’Istituto Superiore di Sanità dopo le dettagliate accuse e spiegazioni date dal direttore generale della Sanità Marco Trivelli nella conferenza stampa di ieri con Fontana e Moratti: «Lombardia? L’algoritmo è corretto e funziona in modo uguale per tutte le Regioni. La rettifica dei casi fatta dalla Regione ha prodotto la modifica dell’Rt».



Già ieri l’organo scientifico dello Stato aveva “scaricato” sulla Lombardia la responsabilità di quei dati comunicati male da qualche settimana e che hanno portato all’errore sull’assegnazione di zona rossa alla regione lombarda: nel comunicato numero 6/2021 si entra però nel merito, con l’Istituto che replica «L’algoritmo utilizzato dall’Istituto Superiore di Sanità è corretto, da aprile non è mai cambiato ed è uguale per tutte le Regioni che lo hanno utilizzato finora senza alcun problema. Questo algoritmo e le modalità di calcolo dell’Rt sono state spiegate in dettaglio a tutti i referenti regionali perché lo potessero calcolare e potessero verificare da soli le stime che noi produciamo, ed è perciò accessibile a tutti».



Viene poi spiegato nel dettaglio il flusso dei dati su cui viene basato il calcolo dell’Rt che, secondo Trivelli, sarebbe invece alla base degli errori prodotti con gli ultimi monitoraggi. «La Lombardia, ha segnalato dall’inizio dell’epidemia nell’ultimo periodo, una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico e che pertanto si è continuato a considerare inizialmente sintomatici»; secondo l’ISS, l’anomalia sarebbe stata più volte segnalata alla regione Lombardia senza però, pare, trovare risposte. Di totale e contraria posizione la Regione che ieri in conferenza stampa ha ribadito che invece sarebbero stati proprio gli scienziati e il Ministero a non rendersi conto dell’errore sui dati: infine l’ISS spiega come si è arrivati alla “rettifica”, con sostanziale responsabilità data alla Lombardia «Solo a seguito della rettifica del dato relativo alla data inizio sintomi e dello stato clinico dei casi già segnalati, avvenuta con il caricamento dati del 20 gennaio, con una corretta identificazione dei casi asintomatici da parte della Regione Lombardia, su loro richiesta, sono state ricalcolate le stime di Rt realizzate la settimana precedente».



LA CONFERENZA STAMPA SUL “CASO LOMBARDIA”

In conferenza stampa con il governatore Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti, anche Marco Trivelli, direttore generale dell’assessorato al Welfare. La sua presenza è stata utile per aggiungere un altro tassello alla complicata vicenda dell’indice Rt sbagliato. «L’informazione dei guariti non ha determinato l’anomalia del rapporto n. 35. Quella è una fake news. L’allineamento dei dati tra Rt ospedaliero e Rt per sintomi, come anche per altre informazioni che emergono dai report dell’Iss, è sempre stato coerente. L’anomalia si è creata nella settimana 35, per questo è stato chiesto un approfondimento tecnico». Questo peraltro ha permesso anche di comprendere che «i flussi in Regione Lombardia sono sempre stati costanti, accettati e confermati».

Stavolta, spiega Trivelli, è successo qualcosa che non riguarda la Regione Lombardia. «In questo caso è accaduto qualcosa nell’ambito dell’operatività dell’Istituto superiore di sanità che non ci è noto, perché il meccanismo di calcolo complessivo dell’Rt non è trasparente». È stato quindi suggerito dall’Iss «di introdurre per alcuni campi una variabile solo allo scopo di eliminare l’ostacolo temporaneo che ha impedito per il report 35 di poter avere un dato corretto dell’Rt».

LOMBARDIA, TRIVELLI: “VOGLIAMO TRASPARENZA DA ISS”

Se non è quello dei guariti l’elemento che ha determinato il problema nel calcolo dell’indice Rt della Regione Lombardia, allora qual è stato? «Abbiamo intuito quale sia il problema, però c’è un approfondimento tecnico. Soprattutto vorremmo un confronto trasparente con l’Istituto superiore di sanità per poter anche supportare l’evoluzione dello strumento, che evolve e potrebbe avere qualche problema di sviluppo», la replica di Marco Trivelli in conferenza stampa. Ed è a questo punto che il direttore generale dell’assessorato al Welfare getta delle inquietanti ombre sul lavoro che fa l’Istituto superiore di sanità (Iss) in merito al monitoraggio: «Ci è stato chiesta una soluzione che riteniamo scorretta, perché dover inserire forzatamente un dato che non è presente nel flusso originario… Noi abbiamo sempre tenuto una grandissima fedeltà ai dati originari, non c’è nessuna alterazione da ciò che proviene dalla base. Il fatto di dover necessariamente, per sola questa occasione, inserire un valore che permettesse di superare un problema sconosciuto, è stato accettato da noi per aiutarli, per avere un dato rapido e veder riconosciuta la situazione di arancione».

LOMBARDIA, TRIVELLI: “ECCO COSA HA CHIESTO ISS”

Peraltro, Attilio Fontana ha parlato di un problema nell’algoritmo dell’Iss, che potrebbe essere sbagliato anche per altre Regioni: «È molto probabile, ma non lo so e non ne ho la più pallida idea. Me ne preoccupo per la Regione Lombardia». Marco Trivelli in conferenza stampa ha svelato quale intervento è stato chiesto dall’Istituto superiore di sanità (Iss). «Ci è stato chiesto di inserire un valore all’interno del campo “stato clinico”, che è facoltativo nel flusso di registrazione dei contagi e nasce anche questo dalla base. Dipende se il sintomo è stato registrato. Quando non c’è questa indicazione, il campo resta vuoto. E questo lo è da 35 settimane. Quello che ci è stato chiesto in circa il 3% dei record di inserire un valore convenzionale, optando tra asintomatico o paucisintomatico, con effetto indifferente sull’esito dell’Rt. Questo è quanto avvenuto. Non possiamo permetterci a mio parere di inserire un dato in funzione di un risultato». Ora il direttore generale dell’assessorato al Welfare della Regione Lombardia chiede di ampliare lo spettro di indicatori che permette di inquadrare lo stato di gravità della pandemia in una regione, perché l’indice Rt non è utile in una fase di stabilità come quella attuale. Infine, ha precisato che i dati non sono stati modificati e/o rettificati e che quella soluzione dell’Iss è stata accettata temporaneamente, ma si attende una soluzione a lungo termine.