Prima sospende la seconda dose con vaccino diverso da AstraZeneca usato nella prima, poi dà il via libera. Regione Lombardia dopo aver ricevuto la circolare del Ministero della Salute, e relativo parere dell’Aifa, ha deciso di procedere con la somministrazione del richiamo dei cittadini under 60 vaccinati in prima dose con AstraZeneca con vaccinazione eterologa, quindi con Pfizer o Moderna. Dunque, la riorganizzazione del programma vaccinale avverrà sulla base delle dosi di vaccino disponibili. Il ministero della Salute ha infatti indicato che «il ciclo sia completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose».
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, che ha ottenuto i dati dal ministero, sono 186.957 le persone under 60 in Lombardia vaccinate per ora solo con prima dose col vaccino AstraZeneca e in attesa del richiamo. A tal proposito, il Welfare si sta già attivando per richiedere l’integrazione di vaccini Pfizer e Moderna. (agg. di Silvana Palazzo)
LOMBARDIA, STOP RICHIAMI ASTRAZENECA UNDER 60
Vaccini anti-Covid, sospesi richiami per under 60 vaccinati con AstraZeneca. E’ una svolta destinata a far discutere quella della Regione Lombardia. Dal Pirellone, dopo il caos vaccinazioni seguito alla morte della giovane Camilla, vaccinata con AstraZeneca, e in seguito alla conferenza stampa di ieri del ministro della Salute, del commissario straordinario Figliuolo e dei membri del CTS, è arrivata la seguente presa di posizione: “In attesa di una nota ufficiale di Ministero della salute e di Aifa, competenti a rilasciare un parere scientifico, e allo scopo di tutelare quanto più possibile la salute dei cittadini e garantire i loro diritti, la Direzione generale Welfare ha deciso di sospendere cautelativamente i richiami eterologhi (quindi con un vaccino diverso) per tutti i cittadini under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Per chi ha più di 60 anni nulla cambia“.
LOMBARDIA, I DATI DELLA CAMPAGNA VACCINALE
La domanda che adesso ci si pone è relativa al tipo di impatto che una decisione simile potrà avere in Lombardia sulla campagna vaccinale. Allo stato attuale sono 7.131.224 le dosi di vaccino somministrate in Lombardia, ovvero il 93,28% delle dosi consegnate. Di questi oltre sette milioni di vaccini, 4.961.474 sono prime dosi e 2.169.750 sono seconde dosi. Ciò significa che in questo momento ad attendere il richiamo sono ancora all’incirca 2 milioni e 800mila persone. Per tutte queste persone si profila un ritardo? No. Rispetto a tutte le vaccinazioni effettuate finora (i famosi sette milioni e più), infatti, soltanto il 20,51% è stato effettuato con AstraZeneca. I dati messi a disposizione dalla Regione Lombardia non ci consentono di dire, su questo 20%, quante prime e seconde dosi siano state già effettuate con AstraZeneca. In ogni caso la previsione è che con l’approvvigionamento di nuovi vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) l’impasse non dovrebbe essere tale da rallentare eccessivamente la campagna vaccinale, facendo slittare l’obiettivo dell’immunità di comunità fissato qualche giorno fa dall’assessore al Welfare, Letizia Moratti, intorno a Ferragosto.