Lombardia in zona arancione dopo l’ultimo monitoraggio, ma questo non basta per arginare la diffusione del contagio Covid. «Non basta chiudere, subito prima dose vaccino a tutti», così Guido Bertolaso ha commentato la nuova ordinanza al Corriere della Sera. Per il coordinatore della campagna vaccinale lombarda «in certi frangenti devi inventarti armi per fronteggiare nemico». E ora quella che abbiamo a disposizione è il vaccino. La strategia della Regione Lombardia è quella di somministrare la prima dose al maggior numero di persone possibili, anziché preferire il completamento del ciclo. Una scelta adottata già in Gran Bretagna e verso cui si sta orientando anche il Governo. «Sono un medico che si occupa di emergenza e in certi frangenti devi inventarti le armi per fronteggiare il nemico. Non si può continuare a chiudere e limitare. Seppur sia giusto farlo, ma non basta».



Intanto i ristoratori lombardi protestano per il passaggio in zona arancione, anche perché si prefigura una Pasqua magra come lo è stato il Natale. (agg. di Silvana Palazzo)

LOMBARDIA ZONA ARANCIONE: “UNO STILLICIDIO”

Regione Lombardia in zona arancione da lunedì 1 marzo. La decisione è stata presa alla luce dei dati emersi dal monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) riguardo alla diffusione dell’epidemia Covid e dopo la Cabina di regia che si è tenuta oggi. Inserita a fine gennaio nella fascia gialla, quella con restrizioni più “morbide”, in virtù del miglioramento di tutti gli indicatori, dopo un mese si ritrova ad assistere ad un peggioramento della situazione. In particolare, le varianti Covid si sono diffuse velocemente e in modo ampio. Tutte le curve sono in salita, ma il governatore Attilio Fontana contesta nuovamente la decisione. «Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale», ha scritto sui social.



Visto che ad un anno dalla pandemia le informazioni scientifiche non mancano, il presidente della Regione Lombardia si aspetta un cambio di passo.

FONTANA: “GOVERNO TROVI EQUILIBRIO”

«I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale», ha proseguito Attilio Fontana. Il governatore della Regione Lombardia ha ribadito che da mesi nell’interlocuzione col Governo insiste su un punto: «Si deve trovare un equilibro tra la necessità di garantire da un lato la sicurezza sanitaria e, dall’altro, la tenuta del sistema economico». Visto che l’esecutivo è cambiato, ora Fontana si aspetta molto dal nuovo Governo che «su questo tema può dare un importante segnale di discontinuità, avendo al suo fianco le regioni».



Col passaggio da zona gialla a zona arancione cambiano soprattutto le regole sugli spostamenti e le chiusure di alcune attività commerciali. Infatti, non ci si può spostare al di fuori del proprio Comune, fatta eccezione per quelli con meno di 5mila abitanti e in un raggio di 30 chilometri dal proprio confine. Restano vietati gli spostamenti tra Regioni così come resta in vigore il coprifuoco nazionale. In zona arancione chiudono bar e ristoranti, ma resta consentito asporto e domicilio.