A Londra tutto essere pronto per la storica incoronazione di Re Carlo III, che si terrà sabato, e che vedrà anche prendere piede al più grande esperimento sul riconoscimento facciale. Si tratta, concretamente, del sistema chiamato, nel Regno Unito, LFR (acronimo di Live Facial Recognition) e che secondo le forse di polizia sarebbe in grado di limitare e combattere il crimine anche in mezzo a folle numerosissime.



Non è la prima volta che a Londra viene utilizzato il riconoscimento facciale, ma secondo il quotidiano The Guardian ci sarebbero stati almeno altri 10 casi tra il 2016 e il 2019. Non era, però, mai stato utilizzato in sede di un evento importante e affollato come si attende che sarà l’incoronazione di Re Carlo III, un vero e proprio banco di prova. Precedentemente, infatti, era stato utilizzato su circa 180mila persone, di cui 101mila in occasione del Carnevale di Notting Hill nel 2017, mentre all’incoronazione si attendono centinaia di migliaia di persone provenienti da tutta Inghilterra e da tutto il mondo. Tuttavia, sulla decisione di utilizzare il riconoscimento facciale a Londra durante l’incoronazione, sono subito arrivate numerose, preoccupate, critiche.



Le critiche al riconoscimento facciale a Londra

Secondo le dichiarazioni della polizia di Londra, il riconoscimento facciale verrà utilizzato soprattutto per individuare, tra la numerosissima folla, “persone che sono ricercate per un reato o che hanno un mandato di cattura a loro carico o coloro che sono sottoposti a programmi di gestione dei reati”. Il fine, dichiarano, è “mantenere la sicurezza pubblica“, durante un evento pubblico piuttosto delicato ed oggetto dell’attenzione mediatica di tutto il mondo.

Commentando la decisione di utilizzare il riconoscimento facciale a Londra, Emmanuelle Andrews, del gruppo di difesa dei diritti Liberty, ha spiegato che “il fatto che l’LFR venga utilizzato durante l’incoronazione è estremamente preoccupante. L’LFR è uno strumento distopico e diluisce tutti i nostri diritti e le nostre libertà. Abbiamo già assistito a un’enorme repressione delle proteste in vista dell’incoronazione, con nuove misure introdotte questa settimana per limitare ulteriormente i modi in cui le persone possono far sentire la propria voce”. Secondo lui, infatti, è piuttosto probabile che il riconoscimento facciale a Londra, “verrà utilizzato per monitorare chiunque voglia esercitare il proprio diritto di protesta: uno sviluppo estremamente preoccupante”.