Il Long Covid, che si manifesta con una prolungata e invalidante stanchezza nonché con altri tipi di disturbi come i dolori muscolari e la tachicardia, è causato da un deficit di arginina. A rivelarlo, come riportato da Quotidiano Sanità, è stato uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica Campus di Roma e coordinato da Francesco Landi, past president della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), i cui risultati sono in corso di pubblicazione sulla rivista International Journal of Molecular Sciences.
I ricercatori hanno preso in esame 57 persone, di cui 46 adulti con Long Covid a otto mesi dalla diagnosi di positività e 11 persone abbinate per sesso ed età senza evidenze di precedenti infezioni da Sars-CoV-2. Di questi 23 sarebbero stati sottoposti ad un trattamento con un mix di arginina e vitamina C liposomiale, mentre gli altri 23 con un placebo. “Prima di iniziare il trattamento abbiamo misurato le concentrazioni di arginina nel sangue, osservando livelli significativamente più bassi di arginina nei pazienti con Long Covid. Alla fine dei 28 giorni abbiamo scoperto che le concentrazioni di arginina nel sangue dei pazienti con Long Covid è salita, raggiungendo livelli ‘sani’ come quelli rilevati nei pazienti appartenenti al gruppo di controllo”, ha spiegato Francesco Landi.
Long Covid causato da deficit di arginina: lo studio
L’intuizione che ha portato i ricercatori Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica Campus di Roma a capire che il Long Covid è causato da un deficit di arginina è derivato da altri studi precedenti che hanno attestato l’efficacia dell’azione sinergica di questa sostanza e della vitamina C nel ridurre la stanchezza cronica. “Abbiamo dimostrato per la prima volta che il metabolismo dell’arginina è alterato nei pazienti con Long Covid rispetto alle persone senza storia di infezione da Sars-Cov-2. L’arginina è un indispensabile amminoacido alla base di molteplici funzioni ed è coinvolta principalmente nella sintesi di ossido nitrico, che gioca un ruolo chiave nella reattività endoteliale in risposta all’esigenza dei diversi tessuti, favorendo un corretto apporto di sangue in relazione alle loro necessità, migliorando così la performance funzionale”, ha commentato Matteo Tosato, coautore dello studio.
La scoperta apre le porte a nuove cure per la patologia, finora rimasta sconosciuta alla scienza da diversi punti di vista. “Attualmente in assenza di trattamenti disponibili contro una sindrome di cui ancora sappiamo ben poco, ripristinare i valori di arginina potrebbe rappresentare una nuova strategia integrativa efficace contro la ‘fatigue’ da Long Covid, che può essere associata a disfunzioni immunitarie e vascolari, che a loro volta aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari”, ha concluso Francesco Landi.