Sindrome da Long Covid, un insieme di malattie e sintomi che per la scienza restano ancora un mistero da svelare, ma che dopo numerosi studi si riescono a trattare e curare con un nuovo farmaco prodotto dalla Pfizer. La condizione che permane dopo la prima infezione da Covid-19 può presentare differenti manifestazioni anche piuttosto gravi, da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature a gennaio 2023, si evidenzia che attualmente i casi di Long Covid si attesterebbero intorno ai 65 milioni di pazienti che ne risultano affetti e si affidano alle cure mediche che però al momento riescono ad alleviare soltanto i sintomi.



Le cause della malattia infatti restano una sfida ancora aperta, anche se, come mostrato dai dati, sono stati fatti numerosi progressi in campo medico scientifico dal 2020 ad oggi. Per alcuni infatti è stato dimostrato che il Covid ha innescato una reazione autoimmune che ha provocato il danneggiamento di uno o più organi, mentre in altri pazienti l’infezione ha provocato la riattivazione di altri virus latenti nell’organismo. Gli studi clinici si stanno concentrando sulla rilevazione delle diverse manifestazioni, cercando di capire come evitare l’insorgere della condizione, più che trattare la sola sintomatologia.



Long Covid, farmaci efficaci sui sintomi ma cause restano un mistero

Una delle principali autrici delle ricerche sulla sindrome da Long Covid, l’immunologa Akiko Iwasaki, che conduce gli studi all’Università di Yale, ha una sperimentazione in corso che coinvolge più di 100 pazienti. I sintomi della malattia, che permangono aggravandosi già dopo la prima infezione e successiva guarigione dal Covid-19, vengono trattati principalmente con un nuovo farmaco antivirale, il Paxlovid prodotto dalla Pfizer. Questo principio attivo si dimostra efficace in una percentuale dei pazienti affetti dalla sindrome, ma la stessa dottoressa è consapevole che non avrà lo stesso effetto su tutti. Occorre quindi capire qual è la causa principale dell’insorgere di questa condizione e quale meccanismo si innesca nel sistema immunitario per cercare di prevenirne lo sviluppo.



Ora infatti gli studi stanno proseguendo in questa direzione, perchè, i sintomi sono differenti e possono anche sfociare in condizioni gravi. Come ad esempio le infiammazioni diffuse ed estese che permangono dopo l’esposizione al Covid, o i microcoaguli pericolosi perchè bloccano l’ossigenazione del sangue, che al momento vengono trattati con farmaci anticoagulanti, ma che bisogna prevenire con un’accurata ricerca basata su cosa può provocare il Long Covid e perchè in alcune persone permane per anni, mentre in altre non compare alcun ulteriore sintomo dopo la prima immunizzazione.