E’ stato pubblicato recentemente un nuovo interessante studio sul long covid, patologia che affligge alcuni pazienti che hanno fatto il coronavirus, e che può durare anche svariati mesi, facendo danni tutt’altro che trascurabili. L’ultimo lavoro è stato realizzato dalla professoressa Emily Fraser dell’università di Oxford, co-autrice dello stesso, e lo studio ha riguardatou 36 pazienti, ed ha evidenziato in particolare i danni ai polmoni che sfuggono ai test di routine.



In base a quanto emerso, l’affanno sarebbe uno dei principali sintomi manifestati da coloro affetti da long covid, e ciò significherebbe un coinvolgimento diretto dei polmoni: “E’ il primo studio ad evidenziare anomalie nei polmoni”, ha spiegato la Fraser, che poi aggiunge: “In assenza di altre elementi individuati, lo studio suggerisce che il virus causi qualche anomalia persistente nelle microstrutture dei polmoni o nel sistema vascolare dei polmoni”. Un altro recente studio sul long covid, che vi avevamo riportato negli scorsi giorni, ha invece evidenziato una correlazione fra il livello di particolari anticorpi e appunto la stessa patologia.



LONG COVID: FRA NUOVI STUDI ED EFFICACIA DEL VACCINO

In quel caso il lavoro era stato portato a termine da alcuni ricercatori dell’università di Zurigo, in Svizzera: “In generale – ha specificato Onur Boyman, professor di immunologia che ha condotto la ricerca poi pubblicata sulla rivista Nature Communication – riteniamo che i nostri risultati possano contribuire a identificare in tempi brevi i pazienti che hanno un rischio elevato di sviluppare il Long Covid. Questo agevolerà le ricerche, la comprensione e l’elaborazione di terapie mirate per il Long covid”.



Secondo quanto raccolto in Gran Bretagna dall’Office for National Statistics, il vaccino sembrerebbe ridurre il rischio di long covid. Analizzando più di 6.000 adulti, viene sottolineato che le persone vaccinate con due dosi hanno il 41 per cento di probabilità in meno di sviluppare sintomi del covid a 12 settimane dal primo tampone. Solo il 9.5% di chi è stato immunizzato, conclude il lavoro, ha sviluppato il long covid ma che è durato non oltre le 4 settimane.