Chi soffre di Long Covid, con particolare riferimento alla perdita di gusto e olfatto, può gioire: all’ospedale San Giovanni di Roma esiste una cura e si chiama Pealut, che altro non è che una molecola prodotta dal nostro organismo, ma che, in determinati frangenti della nostra esistenza, può improvvisamente venire meno. Nel nosocomio capitolino, come evidenziato da un approfondito servizio realizzato da “GEDI” e pubblicato sulla versione digitale del quotidiano “La Repubblica”, la dottoressa Arianna Di Stadio, professoressa di Neuroscienze dell’Università di Perugia, ci hanno pensato per primi, mettendo a punto un protocollo di cura che prevede la somministrazione della molecola per un arco temporale di tre mesi, accompagnata da un percorso riabilitativo che consenta di fare in qualche modo destare i sensi che sono momentaneamente scomparsi.



Come fare per centrare quest’ultimo obiettivo? Semplice: si procede con i cosiddetti “sniff test“, matite speciali attraverso le quali è possibile fare annusare al paziente odori particolari, chiedendogli di impegnarsi a riconoscerli. Con il tempo, attraverso questa attività di rieducazione, si torneranno a percepire odori e sapori, garantiscono dall’ospedale: determinante, però, è la tempestività d’azione.



LONG COVID, PERDITA GUSTO E OLFATTO: 68% EX MALATI COLPITO DAL PROBLEMA

La perdita del gusto e dell’olfatto, caratteristica tipica del Long Covid, interessa un’ampia forbice di ex malati di Coronavirus, come ha precisato nel filmato di “GEDI” la dottoressa Di Stadio, in quanto sino al 68% dei pazienti manifesta questo problema, che, in alcuni casi, può durare mesi e in altri anche per sempre. “Spesso si avverte un odore di bruciato. Il problema è causato da un’infiammazione neurologica del bulbo olfattivo”, ha commentato.

Molti italiani si scoraggiano e pensano che non torneranno mai più a sentire odori e sapori, ma in realtà l’anosmia e l’ageusia si risolvono nel giro di due mesi, per quanto concerne la maggioranza dei casi. In caso contrario, c’è il rischio di cronicizzazione: “Decisivo è intervenire il prima possibile, perché più passa il tempo e più è difficile il recupero dell’attività di gusto e olfatto”. Per chi non risiede nella Capitale, è possibile seguire questo percorso di cura e riabilitazione in molti altri centri ospedalieri italiani: per conoscere quello più vicino, è sufficiente inviare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica trattamento.anosmiacovid@hotmail.com. Sarà lo staff della dottoressa Di Stadio a indicare il nosocomio più vicino.