Il virus SARS-CoV-2 ha la capacità di attaccare più organi, causando potenzialmente una serie di problemi cronici e spesso invalidanti. A sottolinearlo sono i ricercatori statunitensi della rivista specializzata “The Lancet Infectious Diseases” che hanno osservato e confrontato lo sviluppo della salute dei pazienti ricoverati in ospedale a causa del Coronavirus, per un periodo di 18 mesi. Il team guidato dall’epidemiologo Ziyad Al-Aly della Washington University School of Medicine di St. Louis ha scoperto, tra le altre cose, che sia l’infezione da SARS-CoV-2 che l’influenza causano alcuni gravi problemi di salute, che a lungo termine si notano solo dopo la fase acuta fase dei primi 30 giorni.



Analogamente all’espressione “Long Covid”, dunque i medici parlano di “Long Flu”. Il team ha analizzato le cartelle cliniche di ben 80.000 pazienti affetti da Coronavirus ospedalizzati e di circa 11.000 pazienti ricoverati in ospedale a causa dell’influenza. Sono stati inclusi un totale di 94 sintomi diversi, che colpiscono dieci diversi organi nel corpo. È stato scoperto che il rischio di malattie a lungo termine dei polmoni e delle vie respiratorie, ad esempio a causa di danni persistenti al tessuto polmonare, era maggiore dopo l’influenza invernale che dopo un’infezione da Covid. Le conseguenze a lungo termine che colpiscono altri sistemi di organi come i reni, il cuore o il cervello erano significativamente più comuni con Covid che con l’influenza.



Decessi maggiori con il long-Covid che il long-flu

Come spiegato dal sito web “Esanum” sono state analizzate le cartelle cliniche de-identificate di un database gestito dal Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti. Nel dettaglio sono state prese in considerazione quelle di 81.280 pazienti ricoverati per Covic-19 nel periodo compreso tra l’1 marzo 2020 e il 30 giugno 2022 e di 10.985 pazienti ricoverati per influenza stagionale nel periodo compreso tra il 1 ottobre 2015 e il 28 febbraio 2019. Per entrambi i virus, lo stato di vaccinazione dei pazienti non ha influito sui risultati. I pazienti affetti da Coronavirus hanno affrontato un rischio di morte superiore del 50% rispetto a quelli affetti da influenza stagionale: dunque, circa 8 decessi in più ogni 100 persone nel gruppo Covid rispetto a quello con long-flu.



Nell’arco di 18 mesi, i pazienti Covid hanno registrato un aumento del rischio di riammissione in ospedale e di ricovero in un’unità di terapia intensiva. Il momento di maggior rischio è stato quello a partire da 30 giorni dopo l’infezione iniziale. I risultati conclusivi dello studio hanno mostrato che sia il Sars-CoV-2 che l’influenza portano in molti casi a problemi di salute a lungo termine. Il rischio complessivo di decessi e ricoveri ospedalieri sono sostanzialmente più elevati tra i pazienti affetti da Covid-19 rispetto a quelli che hanno avuto l’influenza stagionale. Più gravi invece le conseguenze dell’influenza per quanto riguarda il sistema polmonare rispetto al long-Covid.