“Patto per il futuro”. Gli esperti: “Il progetto è ancora più ambizioso”

L’Onu prova a convincere i Paesi membri a firmare il documento di governance globale “Patto per il futuro”, nato a New York con l’obiettivo di istituire uno strumento in grado di trasferire le competenze sulla salute ma anche quelle relative a finanza, clima, educazione e informazione, alle Nazioni Unite. A La Verità, Meryl Nass, internista americana laureata al Mit, ha spiegato: “La maggior parte di queste azioni fallite dopo la sconfitta del Trattato pandemico dell’Oms, vengono adesso riproposte attraverso il Patto, ma su scala più ampia: il progetto è ancora più ambizioso”.



Lo scopo sarebbe quello di prestare denaro a lungo termine per vincolare le Nazioni che non potranno rimborsare i prestiti, rendendole dipendenti dal sistema centralizzato. Aumenterebbero inoltre i contributi di adesione dell’Onu, come spiegato da Nass: “Il Patto per il futuro conferisce al segretario generale delle Nazioni Unite – oggi in carica c’è il portoghese António Guterres – il diritto di dichiarare qualsiasi tipo di emergenza, non solo sanitaria, ma anche finanziaria o climatica”.



Onu, “Patto per il futuro”: “Il testo sarà discusso a New York”

Il Patto per il futuro proposto dall’Onu non sembra un trattato ma di fatto lo è, come spiegato da Meyl Nass: “Nell’azione n. 57 sono illustrati i tre percorsi che l’Onu intende avviare: rafforzare l’attuazione e la compliance riguardo gli accordi che già esistono, far sì che i parlamentari integrino le politiche Onu nella legislazione di ogni Paese e fare leggi che vadano di pari passo con lo sviluppo sostenibile, usando quando possibile lo strumento dell’obbligo”. Il testo sarà discusso a New York ma sono vari i punti controversi, come nel punto in cui viene chiesto di rafforzare il sistema delle Nazioni Unite. Secondo Nass, “a queste condizioni, dovrebbero uscire da queste organizzazioni internazionali, bisogna vigilare”.

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