Con Covid omicron 5 siamo nella “tempesta perfetta” per Pier Luigi Lopalco. L’epidemiologo dell’Università del Salento non parla solo dell’aumento dei contagi, ma cita anche l’ondata di calore che sta debilitando gli anziani, aspetto che di certo non aiuta al pari della carenza cronica di personale negli ospedali durante l’estate. Dunque, chi pensava che il peggio fosse ormai alle spalle si sbagliava. “Le temperature elevate possono frenare la diffusione dei virus respiratori ma non bloccarla”, spiega a La Stampa. Peraltro, questa variante è la più contagiosa vista finora. Per l’ex assessore alla Sanità pugliese “si poteva fare di meglio, soprattutto riguardo l’assistenza territoriale”, infatti ora pesa l’assenza delle Uscar, le Unità speciali di continuità assistenziale istituite durante l’emergenza.



Sarebbero potute andare a casa dei pazienti con covid a monitorare la loro condizione e magari somministrare gli antivirali”. Peccato che ne abbiano beneficiato in pochi. “È vero ed è un errore. Così come scarso è ancora l’utilizzo del cocktail di monoclonali Evusheld, l’unico efficace se usato sulla popolazione fragile a scopo preventivo, ossia prima del contagi”. Ad esempio, per Pier Luigi Lopalco bisognava formare i medici di famiglia.



“PER NON FERMARE L’ITALIA, LAVORATORI ESSENZIALI…”

Seppur più contagiosa, Omicron 5 è meno patogena. “Ma a preoccupare più che altro è la condizione dei nostri ospedali perché una circolazione così ampia del virus crea problemi nella gestione dei positivi distribuiti nei vari reparti”, segnala Pier Luigi Lopalco a La Stampa. Segnala il caso di Roma, dove si fanno indossare pannolini per impedire ai negativi di andare in bagno rischiando di contagiarsi visto che convivono con i positivi. “L’ideale sarebbe creare delle stanze in ogni reparto dove ricoverare i contagiati, ma se non ci sono gli spazi è possibile aggregare anche più reparti specialistici riservati ai contagiati dal Covid”. Bisognerebbe poi togliere dall’isolamento domiciliare gli asintomatici che lavorano nei servizi essenziali, come sicurezza e sanità, facendoli lavorare con le mascherine FFP2, che peraltro lascerebbe in tutti i luoghi di lavoro. In questo modo, dunque, non andrebbero sotto stress settori importanti. “Non si tratta solo di tutelare la salute dei lavoratori ma anche di garantire la funzionalità dei servizi messi a dura prova dalle assenze per contagio”.



“CAMBIARE STRATEGIA”: LE PROPOSTE DI LOPALCO

Di fatto, va cambiata strategia, perché con Omicron 5 non si può fermare la circolazione del Covid. Secondo Pier Luigi Lopalco bisogna “proteggere i fragili, utilizzando meglio le armi terapeutiche che abbiamo a disposizione e spingendo di più sulla quarta dose perché anche i vaccini di oggi proteggono bene dalla malattia grave”. Inoltre, vanno riorganizzati gli ospedali “per isolare i positivi, senza però rimettere in piedi i Covid hospital che con la minore patogenicità del virus attuale sarebbero uno spreco”. Per quanto riguarda il caso del contagio dal gatto all’uomo registrato in Thailandia, non c’è da preoccuparsi per Lopalco. “Sapevamo già che i mammiferi possono essere un serbatoio di coronavirus. Ma il passaggio all’uomo è un evento comunque rarissimo. Direi che non è il caso di mettere la mascherina al gatto”. Infine, la sua previsione riguardo questa ondata: “A luglio andrà ad esaurirsi e se non spunterà qualche nuova e più insidiosa variante dovremmo passare un ferragosto tranquillo”. Ma non c’è da preoccuparsi, soprattutto se si è vaccinati: “Se devo andare a trovare una persona fragile o restare un po’ di tempo al chiuso con estranei indosso la mascherina”.