C’era il professor Pier Luigi Lopalco ieri sera ospite in collegamento con il programma di La7, Piazza Pulita. Il numero uno del comitato scientifico per l’emergenza della regione Puglia, ha detto la sua in vista di quello che succederà durante le prossime settimane, in tema ovviamente di epidemia di coronavirus. Incalzato su un rischio di un nuovo lockdown a partire dal prossimo autunno, se come sembra, dovesse presentarsi una seconda ondata, Lopalco ha risposto: “Non possiamo dirlo con certezza perchè la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno, però sono d’accordo con questo principio, il principio del rischio è un problema politico, noi possiamo dirvi: ‘Questa è la probabilità che avvengano dei casi, è la probabilità che questi si ammalino gravemente’, poi su quanti casi siete disposti ad accettare, aprendo o chiudendo, è una decisione politica”. Lopalco ha aggiunto: “Io oggi vivo in Puglia e nel momento in cui al posto di dieci casi ne notifichiamo venti, attaccano dicendo che ci sono troppi casi, ma cosa sta facendo la regione, ma cosa sta facendo la sanità, soltanto perchè invece di dieci ne abbiamo notificati venti, quindi questo è un problema politico che bisogna comunicare, e bisogna anche in qualche maniera saper affrontare politicamente”.
LOPALCO: “LE SCUOLE DOVRANNO CONVIVERE CON IL CORONAVIRUS”
Lopalco, nel corso dell’ospitata a La7, ha affrontato anche il tema della riapertura delle scuole, che ricordiamo, riapriranno i cancelli solamente a settembre, anche se con quali modalità non è ancora ben chiaro (si parla di metà studenti in aula e l’altra metà a casa con la didattica online): “Se riusciamo a ridurre la circolazione del virus sul territorio – ha detto sull’argomento il noto virologo – è chiaro che la probabilità che si introduca nelle scuole diminuisce. Dobbiamo trovare modalità per convivere con il virus che vuole dire anche convivere con un certo livello di rischio”. L’idea, oltre ad una “divisione” degli alunni fra aule e case, è anche quella di eliminare le famose “classi pollaio”, ovvero, quelle classe composte da un numero di alunni superiori al 20: più studenti vi sono in pochi metri quadri, più alto è il rischio di un contagio e viceversa. Clicca qui per il video con l’intervento di Lopalco a La7