Questa sera, mentre viene omaggiata da Techetechete’ in qualità di primadonna della musica italiana, Loredana Bertè si esibisce a Partanna, in provincia di Trapani, nell’ambito del tour dal titolo Libertè. La tappa in questione è stata messa a rischio da alcuni problemi di carattere logistico, che sono insorti negli ultimi giorni al Parco archeologico di Selinunte (dove avrebbe dovuto tenersi il concerto). Per questo motivo, la società organizzatrice ha chiesto di poter usufruire del teatro comunale, e il sindaco Nicola Catania è subito intervenuto. “L’amministrazione comunale”, si legge sull’Ansa, “in considerazione dell’importanza dell’evento per il territorio e consapevole della collaborazione avviata con l’Ente parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, al fine di evitare l’eventuale annullamento o rinvio del concerto, si è mostrata subito disponibile ad accogliere la richiesta degli organizzatori”. (agg. di Rossella Pastore)
Loredana Bertè nel videoclip di Rovazzi
Loredana Bertè non è mai stata così popolare. Si può dire che questa sia la sua seconda giovinezza, con un album – Libertè – in vetta alle classifiche, una tournée avviatissima e la prima esperienza da attrice antagonista. Sì, perché nel videoclip di Senza pensieri è proprio lei che emerge. Rovazzi l’ha voluta insieme ad altri 4 personaggi del mondo dello spettacolo (Max Biaggi, Enrico Mentana, Fabio Fazio e J-Ax), per dare vita a un piccolo grande cortometraggio sulla scia di quelli a cui ci ha abituati. Un film eclettico, dinamico, estroso, un po’ come chi lo interpreta. La semplicità non è mai stata nelle corde di Loredana, meno che mai in questo momento: “La gente mi ama perché sono coerente. Sono sempre stata trasgressiva. Anche se, nel 2019, la trasgressione sta nella normalità. Provocare con look azzardati non è più rock: è una burinata”, ha dichiarato a Vanity Fair. Questa sera, invece, sarà una delle protagoniste di Techetechete’.
Loredana Bertè: “Mimì? Mai invidiata”
Se da una parte sa di essere un’icona di stile, dall’altra è consapevole dei suoi limiti. Tecnicamente, Loredana Bertè non è mai stata una cima. “Io me la cavo. Le brave sono altre. Elisa. E Mimì, naturalmente. Sono sempre stata consapevole che non avrei raggiunto il suo livello”. Nonostante ciò, nessuna invidia tra sorelle: “Mai. Ero orgogliosa di averla accanto. E mi sono sempre accontentata di quello che riuscivo a dare io”. Tralasciando il suo innegabile apporto al mondo della musica, Loredana ha un grande rimpianto: non aver avuto figli. Li desiderava per lasciare qualcosa di sé, oltre ai dischi: “Invece, sono stata io a lasciare tutto: per stare con Borg (il suo ex marito, ndr) mi sono trasferita in Svezia mollando carriera, amici, sorella”. Alla fine, però, è stata lei a mollare: “Ci sono riuscita. Per questo mi chiedo se fossi davvero innamorata. Credo di no. Anzi, sono sicura: non ho mai amato. Ho perso due mariti, ma il dolore che ho provato è incomparabile a quello per la perdita di Mimì. Quello, sì, non lo auguro a nessuno: è una roba universale. Che non si cancella nel tempo. Sono passati più di 20 anni, sembra ieri”.
La “routine” di Loredana Bertè
Loredana Bertè ama parlare della sorella. Ogni volta che lo fa, però, la ferita torna a sanguinare. È sconcertante sentirle dire che “da allora non è cambiato nulla”, non solo quanto a dolore, ma anche a proposito dell’atteggiamento dei colleghi. La superstizione è una piaga difficile da estirpare: “Vedo ancora gli artisti fare scongiuri, praticare rituali scaramantici, riempirsi le tasche di cornetti prima di un’esibizione. Non io: sul palco vado allo sbaraglio”. Se sul palco si lascia guidare dalla pancia, non è affatto così quando è a casa: “Saranno tre anni che non mangio un piatto di spaghetti”. “Dopo colazione, faccio due ore di cyclette e bevo due litri d’acqua. Poi aspetto la notte. A volte leggo, a volte guardo la tv: mi piacciono i programmi di Real Time ambientati al pronto soccorso, come Er: Storie incredibili o 911: Emergenze imbarazzanti. La sera ceno seguendo una dieta rigorosa“.