Loredana Bertè a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno. L’artista è tornata sulla performance a Sanremo 2021, spiegando il valore dei tacchi portati con sè sul palco: «Li ho appoggiati sotto l’asta di Sanremo, le scarpe rosse sono il simbolo del femminicidio: non ce la faccio più a sentire notizie sul femminicidio. Io direi anche qualcos’altro: oltre a denunciare, bisogna andarsene, girare i tacchi».



Loredana Bertè ha poi ricordato il dramma dello stupro avvenuto quando era ancora adolescente: «Io sono stata violentata a 16 anni a Torino, durante una tournèe. Sono stata massacrata di botte, sono riuscita a uscire da quello scannatoio ed a riversarmi nelle strade, con un taxista che mi ha portato in ospedale, dove sono rimasta per dieci giorni». L’artista ha poi ironizzato: «Sono diventata di nuovo vergine, non ho voluto uomini per altri 5-6 anni». (Aggiornamento di MB)



Loredana Bertè e il rapporto con il padre

Loredana Bertè ha avuto un rapporto molto difficile con il padre Giuseppe Radames Bertè. Nel suo libro autobiografico “Traslocando – È andata così”, la cantante ha raccontato l’infanzia a Bagnara Calabra. I genitori, entrambi insegnanti, litigavano spesso e lei e le sorelle, Leda, Domenica (detta Mimì) e Olivia, ne soffrivano: “Sono cresciuta con la regola del niente. Niente giocattoli, niente bambole, niente regali. Niente di niente”. La Bertè ha spesso accusato il padre, morto nel 2017 a 96 anni, di essere un violento: “L’ho visto massacrare mia madre di botte a sangue all’ottavo mese di gravidanza, ricordo le mattonelle del bagno sporche. Metteva Beethoven quando doveva picchiare qualcuno”, ha raccontato a Verissimo. Anche Mia Martini parlò del padre nelle sue canzoni: in “Padre davvero” aveva descritto il rapporto complesso col genitore, e in “Gli uomini non cambiano” accennò a un padre poco comprensivo.

Loredana Bertè: il difficile rapporto con il padre, la violenza di uno sconosciuto

La vita di Loredana Bertè non è stata certo facile, un padre violento e la prematura morte della sorella Mia Martini. Inoltre da ragazzina la cantate è stata vittima di abusi da parte di uno sconosciuto. Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, la Bertè ha raccontato il dramma vissuto quando era appena un’adolescente. “C’era questo ragazzo che mi portava le rose ogni giorno. E io, come una cretina, ci sono cascata. Una volta mi ha invitato a cena e io ho accettato. Non avrei dovuto farlo”, ha iniziato a raccontare. E ha aggiunto: “Poi si è fermato in un posto isolato, vicino uno scannatoio e lì mi ha preso a botte. Sono volati calci e pugni e mi ha violentata“. Col senno del poi, Loredana Bertè si è pentita di non aver denunciato quanto accaduto: “Ho sbagliato a non andare dalla polizia. Mi sono tenuto stretto quell’orribile ricordo perché non volevo che mia madre sapesse dell’accaduto”.