“I concerti mi mancano come l’aria. La mia valvola di sfogo è il palco.” 45 anni di carriera costellati di successi eppure Loredana Berté ammette che, ancora oggi, tutte le volte che sta per salire su un palco è “terrorizzata”. Lo confessa in un’intervista rilasciata a Corriere.it, ricordando come la sua vita, così come la sua carriera, siano state ricche di difficoltà e anche di qualche errore. “Alcune fesserie le ho fatte. Sono state discutibili”, ha dichiarato la cantante, ammettendo che l’errore per lei più grande è stato “Lasciare la mia carriera per seguire Björn (Borg, il campione di tennis con cui è stata sposata dal 1989 al 1992, ndr) in Svezia. Credevo di farmi una famiglia ma non è andata così”. Nonostante i momenti difficili siano stati tanti, c’è stata solo una volta in cui Loredana ha davvero pensato di mollare: “Quando è venuta a mancare Mimì nel 1995. Mi sono chiusa in casa a fissare il soffitto per 2 anni. Poi ho incanalato tutto quel dolore sempre e comunque nella musica”.



Loredana Berté, censura e ddl Zan: “Oggi la vera trasgressione è la ‘normalità’”

Nel corso della sua carriera Loredana Berté ha dovuto spesso affrontare la censura; oggi, che i tempi sono molto cambiati da questo punto di vista, c’è tuttavia meno provocazione rispetto ai suoi anni, particolare che la Berté spiega così: “Oggi la vera trasgressione è la “normalità”… Il problema è anche il pubblico: con tv e internet ormai si è assuefatto a qualsiasi cosa, per quanto estrema possa essere”. Tante esperienze, tanti incontri importanti ma anche tante battaglie sociali, contro violenza e discriminazione. Sul ddl Zan, la Berté ha concluso: “Serve che in Italia si ponga fine alla discriminazione per questioni di orientamento sessuale, di identità di genere o per disabilità. È arrivata l’ora di dire basta”.

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