Loredana Bertè ha inciso un concept album dedicato alle donne intitolato Manifesto che rappresenta la donna nel suo essere: “Vera libera e coraggiosa”. In una intervista a Repubblica la donna ha parlato apertamente di se e del suo nuovo lavoro. L’album è stato anticipato dal pezzo più autobiografico della donna: “Figlia di…” una canzone descritta dalla donna come: “Il seguito di Non sono una signora”. La cantante ha voluto specificare il perché: “Sono stata la donna più invidiata quando ho sposato Borg e ho fatto pena quando sono tornata in Italia: avevo sperato che in questo passaggio sulla terra avrei lasciato dei figli e invece lui non era d’accordo, me l’ha detto dopo 6 anni di matrimonio. Mi sono fatta pena da sola perché certe domande si fanno prima”.
In tutto il disco la cantante sintetizza in 10 canzoni i suoi tanti modi di essere donna. La rocker a proposito del suo nuovo lavoro ha raccontato: “Io sono tutte quelle che sentite nel disco. Questo lavoro è proprio il mio manifesto, di tutto il mio vissuto e di tutta la mia vita, nelle sue mille sfaccettature”. Loredana Bertè con questo nuovo disco ha voluto ribellarsi al ruolo di donna oggetto inserendo all’interno delle sue canzoni il mondo che vede intorno a lei andando contro a “Tutto quello che ci vogliono imporre”. Loredana Bertè è una convinta femminista che non prova invidia per nessuno, tranne che per Yoko Ono: “Ho invidiato solo Yoko Ono perché amavo John Lennon”.
Loredana Bertè nel suo disco Manifesto parla della violenza subita a 16 anni
All’interno del disco è presente una canzone intitolata “Ho smesso di tacere” in cui si parla di violenza, la cantante ha affermato di essersi commossa una volta ascoltata la canzone per via di un’esperienza vissuta dalla donna a 16 anni: “Di quella violenza porto ancora i segni perché non si finisce mai di portarli. Anche se la società ti fa vergognare e allora denunci anni dopo come ho fatto io. Prima mi vergognavo e invece si sarebbe dovuto vergognare lui”.
La donna in “Dark Lady” del disco parla degli uomini che scappano, che secondo la donna è meglio tenere a distanza: “Una distanza debita, normale e senza coinvolgimenti. Io sto benissimo da sola”. Loredana Bertè ha ammesso di non avere alcun bisogno di uomini tranne quando: “Scrivono dei bei pezzi”.